Elezioni amministrative ottobre, boom di liste, Letta prova a Siena senza simbolo Pd ma con una vasta coalizione

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 5 Settembre 2021 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni amministrative ottobre, boom di liste, Letta prova a Siena senza simbolo Pd ma con una vasta coalizione

Elezioni amministrative ottobre, boom di liste, Letta prova a Siena senza simbolo Pd ma con una vasta coalizione

Elezioni amministrative del 3-4 ottobre, boom di liste  che si chiuderanno formalmente sabato 4 settembre. Dentro c’è di tutto: attivisti, Miss, comici, sardine bolognesi. Sono le prime elezioni dell’’era Draghi. Dovevano svolgersi a fine maggio ma a causa della situazione Covid sono slittate di sei mesi.

E sono elezioni di spessore perché coinvolgeranno 20 comuni capoluogo (tra cui Roma, Milano, Napoli, Torino,Trieste, Bologna) e 14 di provincia. Importanti alcuni sindaci uscenti  come le pentastellate Chiara Appendino (che ha annunciato di non ricandidarsi) e Virginia Raggi. Come i pidiessini Sala, Gnassi ( Rimini ).  In uscita anche tre sindaci da copertina: Mastella ( Benevento ), de Magistris (Napoli ), Merola ( Bologna ).

Molta curiosità sta suscitando il “modello Bologna“ per le elezioni amministrative, esportabile in caso di successo.

Per fare spazio alla sardina Mattia Sartori, il Politburo felsiineo non ha candidato due nomi forti, da sempre legati al Pd. Qullo del vice sindaco Alberto Aitini. E quello di  Virginia Gieri, tre figli, ragusana di nascita ma a Bologna dall’età di due anni. Dunque spazio alla retorica delle Sardine  in alleanza col M5S nel Pd, a scapito delle minoranze.

Sartori nel 2019 avrebbe potuto prendere una barca di voti. Ma oggi? Il vento è cambiato. E Carlo Calenda ha “demolito“ la stampella del Pd tuonando:” Sartori? È solo un ragazzotto senza arte né parte “. E ha invitato Letta “ a dargli una pedata nelle chiappe “. Testuale.

A proposito di Enrico Letta che corre per il seggio  uninominale di Siena senza il simbolo del Pd. Il seggio che fu di Pier Carlo Padoan, ex ministro  dell’economia e delle finanze nei governi Renzi e Gentiloni. Apriti cielo! Salvini ha acceso una facile miccia sostenendo che Letta si vergogna del suo partito. E annuncia battaglia su uno dei temi più caldi in vista del voto: il futuro (incerto, nebuloso) del Monte dei Paschi.

Letta chiede che il governo incontri i sindacati, Salvini replica con un tour senese per illustrare la proposta della  Lega per rilanciare la banca e scongiurare i licenziamenti. Anche Giorgia Meloni  stronca Letta. Ci sta. Letta conta sulla “vasta coalizione“ che comprende, oltre al Pd, anche il Movimento 5 Stelle, Mdp-Articolo 1 e Italia Viva.

Ma che dicono i dem senesi? È tutto ok.  Non ci vedono nulla di strano. È un progetto nuovo, la somma di partiti che “vogliono andare oltre ed aprirsi a tutti“. Sì, ma le turbolenze che stanno alimentando il Monte dei Paschi stanno già incendiando la campagna. Ne vedremo delle belle.