Elezioni regionali, intesa tra Bersani e Vendola su “alleanze larghe”

Pubblicato il 29 Ottobre 2009 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

Intesa trovata tra i leader di Pd e Sinistra e Libertà in vista delle elezioni regionali. Pierluigi Bersani e Nichi Vendola si sono incontrati oggi nella sede nazionale del Partito Democratico.

I due sono d’accordo sulla necessità di promuovere sin dalle regionali «alleanze larghe», senza «veti» verso l’Udc o altri partiti, sulla base di una piattaforma che ponga al centro la questione sociale e quella democratica.

«Abbiamo avuto un confronto positivo – ha detto Bersani sceso assieme a Vendola all’ingresso della sede del Pd – perché abbiamo constatato che con Sinistra e libertà abbiamo interessi comuni sui temi della democrazia e delle questioni sociali. Sono due temi che vogliamo sino messi al centro del dibattito politico».

Su questo, ha aggiunto, «c’e un interesse comune a continuare il confronto e a lavorare insieme» con «incontri regolari». Questi due temi, inoltre , ha aggiunto il segretario del Pd, possono divenire la base per costruire «una larga alleanza democratica alternativa alla destra». Per quanto riguarda le regionali di marzo, ha spiegato Bersani, «aspettatevi dal Pd che a livello delle alleanze arrivi una proposta generosa, con una offerta ampia di corresponsabilità».

«Veti non ne mettiamo» ha spiegato ancora. Nemmeno verso l’Udc? «Assolutamente no». «La parola “alternativa” usata da Bersani – ha detto Vendola – ci stimola a pensare che le forze d’opposizione debbano sfidare la destra anche sul piano culturale, in un’operazione complessa». Per far questo «occorre una politica – ha osservato il leader di Sl – una piattaforma, delle alleanze larghe».

Al centro della piattaforma dovranno esserci «i temi drammatici del lavoro e la questione democratica. Sono il terreno su cui la sinistra deve risintonizzarsi con il Paese». Sulle alleanze, Vendola ha invitato a lavorare: «Alle regionali si costruisca una alleanza larga, capace di sottrarre alla destra i settori moderati che si sentono soffocare dal berlusconismo. Per far questo non dobbiamo far prevalere la cultura dei veti».