“Facilitatore dei processi di coordinazione socio-istituzionale”. A 100mila euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2014 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
"Facilitatore dei processi di coordinazione socio-istituzionale". 100mila euro all'uomo del Pd

Costantino Boffa

ROMA – “Facilitatore dei processi di concertazione socio-istituzionali”: è la nuova carica di Costantino Boffa, già deputato del Pd, prima ancora consigliere regionale. Prima ancora che il compenso, stavolta quello che colpisce è la definizione: che vorrà dire per noi comuni mortali? Senza considerare che trattasi comunque di un incarico da centomila euro lordi l’anno, che si vanno aggiungere al doppio vitalizio di cui l’onorevole già gode, ricorda Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

Boffa è stato selezionato da Invitalia, che lo ha assunto come consulente fino al 31 dicembre 2015. Una selezione e un bando che calzavano a pennello, vincendo una procedura selettiva indetta solo due mesi prima dal ministro per lo sviluppo economico del governo Monti, Fabrizio Barca, per l’incarico di “Esperto di relazioni istituzionali e facilitatore dei processi di concertazione socio-istituzionali”.

Nel bando non si chiedevano titoli particolari, per fortuna di Boffa, che ha solo la maturità scientifica. Si richiedeva, invece, una certa esperienza politica, cosa che Boffa certamente ha.

Scrive Rizzo:

“Il bando risulta pubblicato il 21 settembre solo sul sito del ministero di Barca. Il termine delle domande è fissato fulmineamente al primo ottobre. Non è previsto un titolo di studio specifico (Boffa ha la maturità scientifica) ma è richiesto un curriculum dettagliato, oltre a una dichiarazione sostitutiva di certificazione. E qui viene il bello. Perché in quella dichiarazione ci dev’essere scritto che il candidato non ha incarichi incompatibili come quelli «di natura politica, presso qualsivoglia istituzione europea, nazionale, regionale o locale»: com’è ovvio che sia. C’è però una scappatoia, e cioè l’impegno a rimuovere eventuali incompatibilità «prima della sottoscrizione del contratto».

E la clausola calza perfettamente al caso. (…) Gli stessi componenti della commissione esaminatrice, del resto, sanno perfettamente che l’ex capo della segreteria politica di Bassolino, in quel momento riveste un incarico incompatibile essendo un deputato in carica. La prova è nel verbalino del 12 ottobre 2012 con il quale «la commissione all’unanimità seleziona in prima posizione l’ on. Boffa». (…) Resta il problemino del curriculum, che metterebbe nero su bianco l’esistenza dell’incompatibilità politica. L’unico reperibile online porta però la data del 27 marzo 2013, dodici giorni esatti dopo la fine del mandato parlamentare, scaduto il 15 marzo, e giorno precedente alla proposta di «incarico per collaborazione a progetto» recapitatagli da Invitalia. A cinque mesi e mezzo di distanza dalla famosa selezione. Giusto il tempo per far svanire magicamente l’incompatibilità”.