Se picchi la “tua” donna… Ecco cosa succede

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2013 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA
Se picchi la "tua" donna... Ecco cosa succede

Il decreto sul femminicidio, approvato alla Camera passa ora al Senato

ROMA – Allontanamento da casa e braccialetto elettronico: sono alcune delle sanzioni in cui potrebbe incorrere chi è “solito” picchiare la propria donna. E’ quanto stabilito nel decreto sul femminicidio che, così come modificato, spinge sul tasto della repressione ma amplia la tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica. Il testo, inoltre, mette in campo risorse per finanziare un Piano d’azione antiviolenza e la rete di case-rifugio.

Ecco in sintesi le principali novità.

RELAZIONE AFFETTIVA – E’ il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Diventa rilevante sotto il profilo penale la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale, attuale o pregresso.

QUERELA A DOPPIO BINARIO – Se si è in presenza di gravi minacce ripetute la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile negli altri casi, ma solo in sede processuale.

CASI GRAVI, VIA DA CASA E ORDINE RESTRITTIVO – Nei casi più gravi si può applicare l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

INTERCETTAZIONI E CONTROLLI ELETTRONICI – Chi è allontanato dalla casa familiare può essere controllato con il braccialetto elettronico. Nel caso di atti persecutori si possono usare le intercettazioni.

AMMONIMENTO – Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati ‘reati sentinella’) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto. Si estende cioè alla violenza domestica una misura preventiva già prevista per lo stalking. Non sono ammesse segnalazioni anonime,  ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante. L’ammonito deve essere informato dal questore sui centri di recupero e servizi sociali disponibili sul territorio.

Il decreto, approvato alla Camera passa ora al Senato con la plateale rinuncia al voto dei deputati M5S e Lega. A Palazzo Madama sarà corsa contro il tempo per la conversione su un dl che spinge sul tasto della repressione ma amplia anche la tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica.