Bocchino: “Oggi tutti i finiani lasceranno incarichi nel Pdl. Tg1 intollerabile”

Pubblicato il 9 Settembre 2010 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

I finiani lasceranno tutti gli incarichi che ancora hanno dentro il Pdl. La frattura diventerà irreparabile tra Fli e maggioranza e in qualche modo viene così ratificata la nascita di un nuovo soggetto politico, un partito di Fini, totalmente staccato dal Pdl. L’ha annunciato il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera, Italo Bocchino durante un videoforum su Repubblica.tv. Bocchino ha poi detto che la situazione del Tg1 è diventata “intollerabile”. “Non è escluso – ha spiegato – che la solleveremo nelle sedi competenti, in Vigilanza”.

”Entro oggi – dice Bocchino – ci saranno le dimissioni di tutti i componenti di Futuro e libertà per l’Italia che ricoprono incarichi direttivi nel Pdl a livello nazionale e locale”. Non solo. Il soggetto politico nato dalla scissione dei finiani continua ad allargarsi. E’ sempre Bocchino ad annunciare che la prossima settimana arriverà un deputato che dal Pdl entra in Fli. Un altro successo per Fini, un altro colpo al cuore per Berlusconi.

”Queste operazioni – ha detto Bocchino replicando a chi gli chiedeva delle notizie secondo cui Berlusconi starebbe lavorando a un gruppo ‘cuscinetto’ per il governo – non sono quelle in cui Berlusconi riesce meglio. Ci provo’ nel ’94 con Bossi, gli sfilo’ tutti e lui gli fece cadere il governo e poi perse con Prodi, poi con l’Udc, poi con Fli”.

”La prossima settimana – ha detto Bocchino – si iscrivera’ al gruppo il nostro trentaseiesimo deputato, avevano detto che eravamo dodici, siamo triplicati. Almeno un deputato al mese entrera’ nel nostro gruppo”.

”Temo – ha detto ancora Bocchino – che sui nostri numeri all’inizio Berlusconi sia stato male informato, perche’ altrimenti da persona intelligente quale e’ non avrebbe fatto lo strappo che ha fatto”. ”Ora – ha concluso – leggo che vuole fare un gruppo parlamentare ‘cuscinetto’, ma se pensa di prendere deputati da noi si sbaglia”.

Sulla frattura della maggioranza, Bocchino dice: ”Noi non vogliamo logorare il governo chiediamo al premier di venire in Parlamento con un programma e noi siamo pronti a sostenerlo. Berlusconi rischia il logoramento, ma lo rischia dalla Lega. Piu’ che all’interesse della coalizione la Lega pensa al suo perché se va al voto guadagna molti voti al nord e se Berlusconi vince la Lega diventa il suo unico interlocutore e lui sarebbe prigioniero del Carroccio. Se invece Berlusconi non vince e se ci sono due maggioranze diverse nelle due Camere si aprirebbe la strada a un governo che dovrebbe trovare una maggioranza ampia su un programma”.

Dunque, visto che il tema dominante è quello economico secondo Bocchino si aprirebbe la strada a un governo Tremonti. ”Per questo – ha detto Bocchino – la Lega preme per le urne”. Ma ”per fortuna”, di fronte a queste ipotesi ieri ha prevalso la parte piu’ ragionevole del Pdl” e dunque c’e’ stata una ”ragionevole frenata” sulla questione delle urne.

Quanto emerso sul presidente del Senato, aggiunge, ”andrebbe approfondito, anche a tutela dello stesso interessato”. Bocchino biasima l’utilizzo della vicenda della casa di Montecarlo come ”clava” da certa stampa durante l’estate per una ”campagna denigratoria contro Fini” quando sul presidente dell’altro ramo del Parlamento ”e’ emerso qualcosa di molto piu’ significativo della vicenda di Montecarlo. Una vicenda, questa, sulla quale ”si accertera’ l’assoluta condotta limpida e lineare da parte di Fini mentre si tace su cose alle quali io non credo ma che appaiono piu’ gravi. Si trascura insomma una cosa che andrebbe approfondita”.