Giulio Regeni e il gas egiziano al posto di quello russo. Letta “dubbioso”, Calenda: “Hai soluzione o fai retorica?”

L'accordo Eni con l'Egitto per la fornitura di gas in sostituzione di quello russo, riapre la ferita di Giulio Regeni. Il segretario Pd Enrico Letta esprime "moltissimi dubbi", il leader di Azione Carlo Calenda replica: "Hai la soluzione o fai retorica?"

di Daniela Lauria
Pubblicato il 14 Aprile 2022 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA
Giulio Regeni e il gas egiziano al posto di quello russo. Letta "dubbioso", Calenda: "Hai soluzione o fai retorica?"

Giulio Regeni e il gas egiziano al posto di quello russo. Letta “dubbioso”, Calenda: “Hai soluzione o fai retorica?” (Foto Ansa)

Nella corsa a trovare nuovi fornitori di gas, con lo scoppio della guerra in Ucraina, il rischio è di sostituire Putin con altri personaggi poco raccomandabili. L’evidenza si palesa con il nuovo accordo siglato da Eni con l’Egitto, che inevitabilmente riapre la ferita di Giulio Regeni. Il primo a prendere le distanze è il segretario del Pd, Enrico Letta, ma non è il solo. Ma allora, che fare?

Giulio Regeni e il gas egiziano, i dubbi di Enrico Letta

In una intervista a Forrest, su Radio Rai Uno, il segretario Letta ne fa legittimamente un dilemma di coscienza. L’eventuale accordo per una fornitura di gas con l’Egitto, dice, “mi lascia moltissimi dubbi. La vicenda Regeni va oltre la singola vicenda personale drammatica, è un simbolo della necessità di difendere i diritti umani e di fare giustizia”.

“Netta è – aggiunge –  la nostra richiesta al governo di essere molto più forte ed esigente nei confronti degli egiziani. Quindi sì i dubbi sono molto alti”. 

Regeni e il gas egiziano, la replica di Calenda

Ma i sani principi, come spesso accade, si scontrano con la realpolitik. Lo fa notare il leader di Azione Carlo Calenda, che a stretto giro replica a Letta con un tweet.

“Enrico Letta⁩ – gli domanda – vuoi lo stop immediato e totale al gas russo ma non vuoi il gas egiziano perché l’Egitto viola i diritti umani. Però non vuoi neanche il carbone per sostituire temporaneamente il gas russo, perché inquina. Hai una soluzione o facciamo solo retorica?”.

Certo è che tre miliardi di metri cubi di gas, a tanto ammonta l’accordo Eni con l’Egitto, non fanno la dipendenza energetica che ad oggi ci tiene legati a stretto giro con la Russia. 

Intanto il tour alla ricerca di ulteriori approvvigionamenti di gas prosegue. Si riprende la prossima missione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in Angola e Congo, dove dovrebbe recarsi il 20 e 21 aprile prossimi, insieme al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e probabilmente con l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

La speranza è che, con la massima diversificazione possibile, ogni rubinetto sporco di sangue potrà poi essere chiuso, senza particolari crisi.