Lusi si appella ai senatori: “Il carcere no”

Pubblicato il 19 Giugno 2012 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Alla vigilia del voto dell’Aula del Senato che, mercoledì pomeriggio, deciderà se deve esser arrestato per appropriazione indebita, l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi ha inviato a tutti i senatori la sua memoria difensiva (già portata davanti alla Giunta delle immunità) di 500 pagine con una lettera in cui afferma che il carcere è una ”ingiustificabile misura restrittiva”.

”Ritengo doveroso – spiega Lusi nella lettera ai senatori- consegnare nelle vostre mani l’intera documentazione a suo tempo da me depositata presso l’ufficio di segreteria della Giunta delle immunità”. ”Potrete constatare – sostiene l’ex tesoriere della Margherita – l’insussistenza di qualsiasi fondamento giustificativo dell’esigenza cautelare nei miei confronti (come peraltro nei confronti di mia moglie). Al tempo stesso in questo specifico caso, potrete altresì verificare come soltanto lo status di parlamentare, soprattutto per il clamore mediatico legato alle vicende del procedimento penale che mi riguarda, costituisca l’unica possibile motivazione alla base di una ingiustificabile misura restrittiva, adottata peraltro nella forma più gravosa”.

Lusi scrive ancora che la ”vicenda assume un inequivocabile significato discriminatorio, non collegato alle esigenze processuali rigidamente disciplinate dal codice, in quanto emblematico di un un pregiudizio, probabilmente inconsapevole ma reale, che finisce per negare persino la oggettiva forza probatoria di fatti e situazioni incompatibili con la richiesta di custodia cautelare in carcere”. ”Nel rimettermi alla vostra decisione accettandone fin d’ora tutte le conseguenze, porgo a tutti voi – conclude Lusi – i miei migliori auguri per il duro lavoro che attende questo ramo del Parlamento nella difficile situazione in cui versa il Paese”.