L’allarme della presidente Polverini:”Non sono Mandrake. In queste condizioni non si può governare”

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 08:19 OLTRE 6 MESI FA

Renata Polverini

L’incontro delle Regioni con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ”non basta, anche perché sta diventando una questione di sgarbo istituzionale: noi siamo pezzi di Stato, rappresentiamo persone che ogni cinque anni esprimono un voto”. Lo ha detto il governatore della Regione Lazio Renata Polverini.

“Siccome con il ministro Tremonti ci sono stati incontri che non hanno prodotto alcun effetto perché  c’è stata una posizione rigida da parte sua, io credo che noi abbiamo il diritto-dovere di chiedere un’interlocuzione più alta perché comunque noi rispondiamo ai cittadini”, ha dichiarato il presidente nel corso di un dibattito alla trasmissione tv di La7 ‘Omnibus’  sulla manovra.

”Quando siamo nei nostri territori – ha spiegato – dobbiamo dire perche’ questa manovra e’ necessaria e lo stiamo facendo, qual e’ il contributo delle Regioni e lo stiamo facendo, ma nello stesso tempo abbiamo il dovere di difendere i servizi che noi dobbiamo erogare alle persone che ci hanno voluto alla guida dei territori.

Su quanto ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il presidente della Regione Lazio concorda: ”Siamo tutti d’accordo, abbiamo sottoscritto documenti votati all’unanimità anche con i governatori della Lega, che a volte può sembrare abbiano un’opinione diversa”, ha detto a  ‘Omnibus’

”Noi eletti da poco abbiamo ereditato situazioni complesse con cui fare i conti – ha aggiunto – Noi del Lazio abbiamo in più il debito sanitario, abbiamo problemi con i tetti del patto di stabilità, il che vuol dire, per essere chiari, non avere i soldi per fare le cose. In più, la manovra ci pone nelle condizioni di non fornire servizi che noi eroghiamo per conto dello Stato, e che in più rischiamo di dovere penalizzare. Faccio un esempio concreto – ha spiegato la presidente – noi nel Lazio abbiamo un parco autobus vecchio che non viene rinnovato da sei anni: in queste settimane stavamo ragionando di poter aggiungere qualche mezzo nuovo, e ce ne sarebbe il bisogno, ma ora non ne abbiamo la possibilità, e potremmo anche avere problemi a garantire quello che abbiamo”.

”Per cinque governatori, c’è anche il piano di rientro della sanità: in queste condizioni è impossibile governare”, ha detto la presidente della Regione Lazio. ”Noi, Lazio, Campania, Calabria, per esempio – ha aggiunto – siamo inoltre governatori della maggioranza, ma non abbiamo chiesto soldi, non siamo andati da Tremonti o da Berlusconi con il cappello in mano: ci siamo assunti sulle nostre spalle tutti i debiti e la situazione difficile che abbiamo trovato. Abbiamo semplicemente chiesto al ministro dell’Economia di ascoltarci prima, insieme a tutti i governatori, poi siccome l’incontro non arrivava volevamo spiegargli quali erano i problemi che queste cinque regioni avevano. Poi ci siamo rivolti al presidente del Consiglio, ma solo per avere un po’ di respiro”.

Polverini ha ricordato un incontro avuto in sede di Conferenza delle Regioni con le rappresentanze economiche e sociali: ”Ciascuna delle voci sulle quali la manovra interviene – ha detto – interessa chi si occupa di quel segmento. Le aziende di trasporto pubblico, per esempio, ci hanno detto: ‘tagliate tutto ma non noi, altrimenti andiamo in difficolta”. Gli imprenditori ci hanno detto: ‘stiamo uscendo dalla crisi, se ci togliete il fondo per le Pmi non ne usciremo’. E cosi’ via”.

”Io non mi sento Mandrake, sono una persona normale, non credo di potere da sola, in un mese e mezzo, risolvere in così pochi giorni una situazione che è lì da 10 anni. Io non ero governatore negli ultimi dieci anni – ha aggiunto – forse qualcuno qualche responsabilità l ha avuta”.

Il presidente della Regione Lazio ha poi detto di essere pronta a restituire le deleghe, come tutti gli altri colleghi delle Regioni.

Concetti simili sono stati espressi da Renata Polverini anche in un’intervista al Sole 24-Ore: ”Ho ereditato un debito che ad essere buoni s’è accumulato negli ultimi 10-15 anni. E’ impensabile in un mese e mezzo far fronte a tutto questo disavanzo. Chiedo soltanto di avere un tempo brevissimo in più”, ha ribadito al quotidiano di Confindustria, al quale ha anche annunciato che attiverà gli avvocati della Regione contro le addizionali per il debito sanitario.