Maroni contro il “mini indulto” di Berlusconi: “Negativo e dannoso”

Pubblicato il 5 Maggio 2010 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni si scaglia senza mezzi termini aproposito del disegno di legge cosiddetto”svuota-carceri”: una misura che consentirebbe ai detenuti di scontare ai domiciliari l’ultimo anno di pena. “Abbiamo una valutazione negativa sull’impatto che avrebbe la legge”, ha detto all’ansa Roberto Maroni. Una proposta partorita dall’entourage del premier, avallata dal ministro della Giustizia e che presumibilmente sarebbe stata attaccata dai partiti tradizionalmente ostili ad ogni forma di amnistia, come la Lega. Cosa che è puntualmente avvenuta: solo che a contestarla non ci si è messo qualche esponente di secondo piano, ma addirittura il ministro dell’Interno. Un problema in più in seno al Consiglio dei Ministri.

“Questo provvedimento è peggio di un indulto, visto che gli effetti non sarebbero una tantum, ma varrebbero sempre. Noi – ha spiegato il ministro a margine di una visita istituzionale in Egitto – non siamo in grado di controllare le circa 10 mila persone che ora, se fosse approvato il ddl andrebbero ai domiciliari: la metà è costituita da stranieri e molti sono clandestini, senza casa, dove dovrebbero scontare i domiciliari?”.

Un controllo, “per un numero così elevato di persone – ha aggiunto – sarebbe possibile solo se fosse disponibile una tecnologia sul modello del braccialetto elettronico, che però ancora non dà adeguate garanzie”.

Il disegno di legge spiegato dal premier Silvio Berlusconi è infatti già stato ribattezzato col nome di “mini indulto” e c’era da aspettarselo che un leghista come Maroni così lo bocciasse su due piedi.

Quando passò, la legge sull’indulto fu infatti promossa dalle grandi forze di destra e sinistra, riscontrando parere negativo in Di Pietro e Bossi. Dunque la Lega disapproverà e l’Idv bloccherà quello che rischia di essere un provvedimento decisamente “impopolare” per il governo.