Matrimoni gay, si accende la polemica. Al Senato presentato ddl bipartisan

Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 19 APR – Si riaccende la polemica politica sui diritti delle coppie di fatto e, in particolare, sui matrimoni gay: nel giorno il cui al Senato viene presentato un ddl bipartisan che prevede ''modifiche al codice civile'' per l'introduzione di un ''accordo di unione solidale'' e in commissione Giustizia della Camera parte l'iter per una proposta di legge unificata sul riconoscimento delle unioni di fatto, un intervento dei senatori Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi ha chiamato in causa il presidente Giorgio Napolitano.

I due esponenti del Pdl hanno citato uno scambio di lettere con il Quirinale in merito alla "fondatezza" della sentenza della Corte di Cassazione di marzo circa l'inidoneita' in Italia del matrimonio contratto all'estero da persone dello stesso sesso. Pronta la replica di Franco Grillini (Idv): Gasparri e Giovanardi mistificano Napolitano. E anche Anna Paola Concia (Pdl) invita a non "tirare per la giacchetta" il Presidente, mentre l'associazione dei diritti Equality Italia parla di "Napolitano giustamente super partes".

Il Colle ha pubblicato sull'home page del sito del Quirinale gli scambi epistolari nella loro interezza: quella di risposta alle critiche fatte ai giudici di piazza Cavour da Gasparri e Giovanardi ("non pare" scrive il Quirinale che "con il loro provvedimento i giudici della Cassazione abbiano voluto sostituirsi al legislatore o interferire sulle scelte che solo ad esso spettano") e quella inviata, sempre dal Colle, in risposta alle parlamentare Sonia Alfano e Paola Concia che a loro volta criticavano la missiva Gasparri-Giovanardi: "Come la pronuncia della Cassazione ha affermato in più punti", compete "esclusivamente alla discrezionalità degli Stati prevedere o meno il matrimonio tra coppie omosessuali", sottolinea il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, a nome del presidente Napolitano.

"Ai senatori Gasparri e Giovanardi – scrive Marra – ho fatto presente che, fermo il diritto di critica spettante a chiunque in relazione ai provvedimenti della magistratura, non pareva, al Capo dello Stato, che la sentenza avesse inteso interferire sulle scelte del legislatore. Come la pronuncia della Cassazione ha affermato in più punti, compete infatti esclusivamente alla discrezionalità degli Stati prevedere o meno il matrimonio tra coppie omosessuali". Ma la preoccupazione del Pdl per la delicata questione dei matrimoni gay e' stata ribadita anche dal segretario Angelino Alfano: "Difendiamo la famiglia perché è il nucleo essenziale della società. Difendiamo la famiglia composta da uomo e donna che fanno figli. Difendiamo questa impostazione di famiglia che è l'importazione della costituzione italiana e del codice civile. Non la difendiamo, invece, per convinzione religiosa".

In realta' potrebbe passare per la proposta bipartisan al Senato la strada per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie di fatto, 600 mila in Italia, tanto eterosessuali quanto omosessuali: ''Non si tratta di mettere in discussione il valore della famiglia tradizionale'', ha spiegato Donatella Poretti, esponente radicale, presentando il ddl che porta, oltre alla sua, le firme di numerosi senatori tra i quali anche esponenti Pdl: ''Ma il Parlamento non puo' rimanere inerte di fronte a una societa' civile che chiede leggi che possano essere rispettate''. Il ddl propone che al convivente, senza differenza di sesso, venga riconosciuto un diritto analogo a quello dei parenti di primo grado in relazione all'assistenza sanitaria e penitenziaria, alle decisioni in materia di donazione degli organi, di trattamento del corpo e celebrazioni funerarie, al subentro nel contratto di locazione.

E ancora, ''la possibilita' di concorrere alla successione legittima'' oltre che ''i doveri agli alimenti per un periodo proporzionale alla convivenza''. L'accordo di unione solidale va stipulato con una dichiarazione congiunta davanti a un giudice di pace o ad un notaio ed ha quindi la natura giuridica di un contratto privato.

''Questo ddl – ha spiegato Del Pennino – ha qualche riferimento ai Pacs francesi ma non e' pasticciato come i Dico''.

''Speriamo che qui al Senato si riesca quello che non si e' riuscito in 8 anni alla Camera a causa di assurde contrapposizioni ideologiche – ha affermato Cecchi Paone -. In Europa, solo noi, la Grecia e l'Ungheria non disponiamo di strumenti di regolamentazione delle convivenze''.