Matteo Renzi: “Ho 20 miliardi per il cuneo. Il 27 aprile soldi veri in busta paga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2014 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi: "Ho 20 miliardi per il cuneo. Il 27 aprile soldi veri in busta paga"

Matteo Renzi: “Ho 20 miliardi per il cuneo. Il 27 aprile soldi veri in busta paga”

ROMA – Matteo Renzi: “Ho 20 miliardi per il cuneo. Il 27 aprile soldi veri in busta paga”. A poche ore dal Consiglio dei Ministri che dovrebbe presentare una significativa riduzione delle tasse (un taglio dell’Irpef di 10 miliardi) Matteo Renzi ci tiene a dare rassicurazioni sul nodo più scoperto, le coperture. In un colloquio con Fabrizio Forquet sul Sole 24 Ore rilancia: a disposizione del Governo c’è una somma doppia, 20 miliardi di euro.

Tutti nel 2014. Non li utilizzerò nella totalità, ma almeno 10 miliardi sono sicuri». Per la verità per l’Economia non è certa neppure una frazione di quei miliardi. Ma il premier è convinto dei suoi numeri. «Ho l’elenco qui davanti: 7 miliardi è quello che si può ottenere attraverso la spending di Cottarelli, 6,4 miliardi è la differenza tra il 2,6% tendenziale del deficit/Pil e il 3 per cento che è il vincolo europeo, 3 miliardi è il dividendo dei tassi bassi, 1,6 miliardi arrivano dalla maggiore Iva per i pagamenti alle imprese, 2 miliardi dal rientro dei capitali». (Fabrizio Forquet, Il Sole 24 Ore)

Le obiezioni sono tante, a cominciare da tagli che per ora sono solo ipotetici, come ipotetiche sono le previsioni sulla tenuta dello spread ai livelli attuali, o il rientro dei capitali o la scommessa del recupero dell’Iva con lo sblocco dei debiti della Pa. Cioè sono voci di coperture eventuali che al massimo possono essere messe a consuntivo nei bilanci. Renzi mostra insofferenza:

Non accetto tutte queste obiezioni, ricordate Tremonti? Metteva a copertura il “miglioramento del quadro economico”. E ora mi dite che io non posso questo e non posso quello.

La strategia individuata è utilizzare la metà del tesoretto disponibile, anzi meno, 8,5 miliardi visto che le misure impattano su un segmento di 2014 più corto. Il capo del Governo assicura che non toccherà sanità (con la spending review) né le pensioni (si era parlato di una stretta su quelle di reversibilità). Ma taglierà gli stipendi dei manager di stato (500 milioni), agli stessi funzionari che oggi dicono non si può fare. L’obiettivo è il 27 aprile, prima delle elezioni europee, il vero tagliando al Governo con una bella novità nelle buste paga. Lo strumento, decreto o disegno di legge, è secondario.

A me interessa che dal 27 aprile gli italiani, coloro che oggi faticano a far quadrare il loro bilancio familiare, avranno un bel po’ di soldi in più in busta paga. Questo è il mio impegno. L’importante è che tutti i provvedimenti necessari siano approvati in tempo perché questo obiettivo sia mantenuto. Il 27 aprile, prima delle elezioni Ue.