Vendola “privato”: “Così perdiamo”. Vendola “ufficiale”: “Mi fido di Bersani”

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è il Vendola arrabbiato: “Così rischiamo di perdere”. E c’è il Vendola comprensivo: “Mi fido di Bersani, non tradirà i patti”. Il primo è quello descritto da un retroscena di Alessandro Trocino sul Corriere della Sera. Il secondo è quello (ufficial-istituzionale) intervistato da Repubblica. Tema: l’alleanza di centrosinistra e i possibili accordi post (o pre?) elettorali con Mario Monti e i centristi. E Vendola non ha mai nascosto che con Monti, Casini & company non ha niente a che spartire.

Intanto Bersani ha però detto di non voler allearsi con Monti: ”Ognuno pensi ai poli suoi. Io sto con Vendola e Tabacci, per Monti non ho ancora visto la sua foto di gruppo ma sarebbe con Fini e Casini che sui temi sensibili, ma anche sulle liberalizzazioni, hanno idee diverse”

Ecco cosa ha detto a Repubblica il leader di Sel: ”Mi fido di Bersani. Con le primarie abbiamo mobilitato un popolo, costituito un nuovo protagonismo politico, condiviso un programma. Sarebbe un suicidio cancellare tutto questo per una mossa politicista”. Vendola si è detto ”tranquillissimo” sulla tenuta dell’alleanza con il Pd.

Le parole di Bersani su dopo-voto ”sono state pronunciate in un contesto speciale che ne ha fatto dilatare il contenuto”, ha osservato Vendola”. Sappiamo che Angela Merkel guarda con grande inquietudine alla prospettiva di una svolta a sinistra dell’ Italia. Teme un asse italo-francese, la nascita di quel nuovo nucleo di Europa sociale che i liberisti vorrebbero sgretolare del tutto”.

”Al di là delle forzature giornalistiche – prosegue il governatore pugliese – una questione emerge chiara: non c’è dubbio che per quanto riguarda il terreno delle riforme istituzionali, ma solo quello, si possa trovare una forma di collaborazione con tutte quelle forze che considerano la Costituzione un punto di riferimento, quindi anche con le forze che fanno capo a Monti. Rimane escluso Berlusconi, che usa la Carta come un tirassegno”.

Fuori dalle riforme istituzionali, ”sull’agenda di governo non possono essere scritte contemporaneamente le ricette di Monti e quelle del centrosinistra. Io credo che non ci siano accordi oggi e penso che non ci saranno dopo il voto”, dichiara Vendola. ”Stimo molto Monti”, ma ” tra di noi ci sono distanze abissali”.

Inoltre, aggiunge, ”il Professore si intromette nel recinto delle altre coalizioni, vorrebbe fare il capo del centrodestra senza Berlusconi e il tutor del centrosinistra bonificato da Vendola e dalla Cgil. Un po’ troppo, no?”.