L’opposizione a Fini e Schifani: “Via libera alla Finanziaria entro novembre”

Pubblicato il 16 Novembre 2010 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA

Un impegno per la Finanziaria arriva dall’opposizione che si impegna a far sì che la legge di Stabilità venga licenziata dal Parlamento entro la fine di novembre: è quanto viene assicurato in una lettera che tutti i capigruppo di opposizione (Pd, Idv, Udc, Api, Ld) a Montecitorio ed a Palazzo madama hanno inviato ai presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.

”I presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione e delle componenti del gruppo misto di Camera e Senato, valutata la situazione politica venutasi creare a seguito delle dimissioni dal governo dei rappresentanti di Fli e dell’Mpa, che prefigurano di fatto una crisi della maggioranza parlamentare che sostiene il governo Berlusconi – si legge nella lettera a Schifani e Fini – confermano nel merito la loro contrarietà ai documenti di bilancio proposti dall’attuale governo. Tuttavia, raccogliendo il richiamo del presidente Napolitano al senso di responsabilità repubblicana, e ricordando le scadenze inderogabili per il Paese, si impegnano a consentire la conclusione dei lavori parlamentari, per l’esame della legge di Stabilità e di Bilancio, entro il mese di novembre”.

”Una crisi politica irresponsabilmente negata, o tenuta aperta per lungo tempo – viene rilevato – può essere causa di ulteriori gravissime conseguenze interne ed internazionali. Per scongiurare tale rischio, il nostro senso di responsabilita’ ci impone un atto di responsabilita’ costituzionale, pur nella dichiarata e manifesta volonta’ di opporsi alle scelte economiche e finanziarie contenute nella Legge di Stabilità, inadeguate a risolvere lo stato di crisi che il Paese ed i suoi cittadini stanno vivendo”. Seguono le firme di Dario Franceschini ed Anna Finocchiaro (Pd), Pier Ferdinando Casini e Giampiero D’Alia (Udc), Massimo Donadi e Felice Belisario (Idv), Bruno Tabacci e Giacinto Russo (Api) e Daniela Melchiorre (Ld). Per quanto riguarda l’ambiente, l’Ansa scrive che gli iscritti a parlare in Aula a Montecitorio sono una quarantina. L’Aula è sostanzialmente deserta; per il governo a seguire il dibattito c’è il viceministro all’Economia Giuseppe Vegas.