2 giugno, parata “sobria” si fa: sarà sfilata disertata, contestata o spogliata?

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 19:31 OLTRE 6 MESI FA

La parata del 2 giugno (Foto LaPresse)

ROMA – La parata del 2 giugno, anche se “sobria”, si farà, nonostante le polemiche: ma la sfilata a via dei Fori Imperiali sarà una sfilata disertata, contestata (violentemente oppure no?) o semplicemente spogliata? Finora sappiamo che Giorgio Napolitano, nonostante le richieste arrivate da più parti, ha deciso che la parata si deve fare, come segnale di unità, ma per non cozzare troppo con l’immagine di un Emilia ridotta in ginocchio, si farà dedicandola ai terremotati e la si farà un po’ “spogliata”, più “sobria” del solito, con il 20% di militari in meno. La decisione ovviamente non ha placato le polemiche: diverse forze politiche, come Lega e Idv, diserteranno la manifestazione per la Repubblica e intanto la Rete si organizza: tra chi propone di boicottare in massa la parata e chi già prepara azioni di protesta. La paura e l’attenzione, allora, è tutta sulla possibilità di scontri e forti contestazione al Presidente Napolitano.

Le assenze. Diverse le assenze politiche alla parata. Non ci sarà la Lega Nord che con Gianpaolo Dozzo ha annunciato: “I deputati della Lega Nord non prenderanno parte ad alcuna manifestazione celebrativa o festeggiamento per il 2 giugno, in segno di rispetto e solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal recente terremoto”; non ci sarà l’Idv che con Antonio Di Pietro dice: “L’Italia dei valori è turbata dalla mancanza di sensibilità per quello che è successo. Domani saremo nelle zone del terremoto per cercare di dare aiuto a chi ha bisogno. Non ci interessa partecipare a parate e a buffet quirinalizi”.

Non ci saranno nemmeno i segretari nazionali di Cgil-Cisl-Uil che si recheranno nelle zone colpite dal sisma, per incontrare le istituzioni e portare la solidarietà alle famiglie colpite dai gravi lutti e all’insieme delle popolazioni.

Contestazioni disertata, contestata 0 violenta? In queste ore il Viminale è in allerta: c’è il timore che durante la parata del 2 giugno ci siamo forti contestazioni a Napolitano e Monti che possano sfociare in scontri armati. La decisione di non annullare in rispetto alle vittime del terremoto i festeggiamenti per la Festa della Repubblica ha creato un grosso dissenso alimentato dal web. Sono tanti i gruppi che si stanno auto-organizzando via rete per essere presenti a Roma e protestare contro la parata. In realtà ramite Twitter, Facebook e gli altri social network le proposte per il boicottaggio del 2 giugno non appaiono violente, ma solo atti di disobbedienza civile. Ad esempio, qualcuno ha già proposto di andare in massa a seguire la manifestazione, ma di voltare le spalle alle cerimonie. Sicuramente saranno a via dei Fori Imperiali per protestare le associazione pacifiste. Molti altri invece invitano al boicottaggio, al non andare alla parata, così da far sentire il vuoto intorno alle istituzioni. In questo senso la parata sarà disertata o contestata? La paura del Viminale è proprio in questa seconda opzione: si teme che frange dei centri sociali o degli anarco-insurrezionalisti possano approfittare dell’indignazione suscitata dalla decisione di Giorgio Napolitano per creare disordini.

Intanto venerdì pomeriggio con un flash mob alcuni esponenti di Sel Area Metropolitana di Roma hanno esposto uno striscione in via dei Fori Imperiali: ”La Repubblica che vogliamo è solidale non militare. No all’inutile parata”. Tra i partecipanti il coordinatore romano di Sel Giancarlo Torricelli. ”La parata del 2 giugno va annullata – spiega Gianluca Peciola, consigliere provinciale Sel di Roma -. E’ inopportuno questo grande sfoggio di mezzi militari e di uomini in divisa in citta’ e di sperpero di denaro pubblico in questo momento. I 3 milioni di euro risparmiati dovrebbero essere destinati alle popolazioni colpite dal terremoto. La mobilitazione contro la parata del 2 giugno, partita sul web, ha raccolto numerosissime adesioni da parte della società civile e di molte forze politiche. Questa richiesta non deve rimanere inascoltata. E’ importante dare un segnale concreto di solidarietà in questo momento di emergenza ai cittadini delle zone terremotate. L’Italia spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa, è necessaria una riduzione complessiva della spesa militare per il rilancio economico del nostro Paese e per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Napolitano – conclude Peciola – faccia un passo indietro e dimostri di essere il Presidente di una Repubblica che ripudia la guerra e capace di ascoltare i suoi cittadini”.

Una parata spogliata? Ci si domanda se sarà semplicemente una parata triste e spoglia. Si è tagliato un ulteriore 20% di personale militare e non militare, chiarisce il ministro Giampaolo Di Paola. In particolare, non sfileranno mezzi, non sfileranno cavalli, le Frecce tricolore rimarranno negli hangar. Rispetto ai circa 3.200 militari e civili previsti, quelli che sfileranno lungo via dei Fori Imperiali non dovrebbero essere più di 2.500, con un taglio drastico rispetto ai 6.500 della passata edizione e ai quasi 6.000 del 2010. Resteranno le 10 bande (erano 12 nelle due precedenti edizioni), ma non ci saranno piu’ mezzi (196 nel 2011 e 194 nel 2010) e neppure i cavalli (erano stati 120 nel 2011 e 182 l’anno precedente). Per quanto riguarda i costi, si scendera’ ulteriormente rispetto alla cifra stimata, oscillante tra i 2 milioni e 600 mila euro e i 2 milioni e 900 mila. Il costo complessivo era stato di 3 milioni 522 mila euro nel 2010 e di 4 milioni 398 mila nel 2011.

Le celebrazioni inizieranno a Piazza Venezia dove il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, deporrà una corona d’alloro al Milite Ignoto in ricordo delle vittime del sisma e di tutti i militari e i civili che hanno servito e servono lo Stato con impegno ed abnegazione. Per onorare la memoria delle vittime del sisma e manifestare la vicinanza a chi soffre, sarà osservato un minuto di silenzio prima dello sfilamento che avrà inizio, alle ore 10.00 lungo Via dei Fori Imperiali.