Pd, vertice senza Matteo Renzi. D’Alema: “Vittima”. “Non mi serve tuo permesso”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 4 Luglio 2013 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA
Pd, vertice senza Renzi. D'Alema: "Fa la vittima qui nessun correntone"

Pierluigi Bersani e Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – Al convegno Fare il Pd, Matteo Renzi non partecipa ma all’uscita sono tutti pronti a giurare che non si è trattato di un vertice di tutti contro uno. L’incontro, nel corso del quale è stato presentato il documento dei bersaniani in vista del congresso, ha richiamato vari big di partito anche delle altre correnti. Primo fra tutti Massimo D’Alema che a margine dell’iniziativa ribadisce: “Qui non nasce nessun correntone, questa è un’idiozia, non so chi l’abbia scritta”. Quanto al sindaco di Firenze, assente, dice: “Credo che giochi un po’ a fare la vittima. Secondo me sbaglia, dovrebbe essere qui”. Dopo qualche ora giunge la risposta di Renzi che intervistato dal Tg5, precisa: “Non debbo chiedere il permesso a Massimo D’Alema per candidarmi. Il Pd piuttosto si dia una mossa e la smetta di seguire le mie mosse. Si dessero loro una mossa”.

Sembra però che i leader democrats si siano riuniti quanto meno per contarsi: in fila sono arrivati Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Gianni Cuperlo e per i lettiani Marco Meloni e Alessia Mosca tra gli altri. C’era anche il segretario Guglielmo Epifani. Unici assenti solo i renziani. E Walter Veltroni, che per ora si è tenuto fuori dalla partita.

Bersani ha parlato di confronto: “Nel congresso ci si deve confrontare senza tirar su bandierine. Tutti quanti, come comunità, nessuno escluso, cerchiamo di dirci di cosa dobbiamo discutere. Nessuno può chiamarsi fuori se vuole far parte della squadra e della comunità”. Beppe Fioroni mette in guardia da regole che escludano Letta dalla futura corsa alla premiership. “Non credo che ci siano regole a favore di qualcuno, ma entreremmo nel Guinness dei primati, perché non ha precedenti nella storia che un partito che guida con un proprio uomo il governo, se si scrivessero regole che vanno bene a tutti meno che al proprio presidente del Consiglio”.

In sala ci sono anche i ministri democratici: c’è il titolare dei Rapporti con il parlamento Dario Franceschini, dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Tra il pubblico anche i sottosegretari all’Editoria Giovanni Legnini e alla giustizia Giuseppe Berretta. Al tavolo dei relatori invece il viceministro all’Economia Stefano Fassina, mentre tra i promotori dell’iniziativa anche i capigruppo del Pd in Senato, Luigi Zanda, e alla Camera, Roberto Speranza.

I big, insomma, ci sono tutti e i renziani denunciano una manovra per fermare il loro leader. Ma Franceschini, tra gli altri, ci tiene a precisare che “non deve nascere un’alleanza contro il sindaco di Firenze”. Non è possibile dare l’idea che Letta si schieri contro il sindaco di Firenze.