Il Pd: “Pronti al voto. Ma prima cambiamo la legge”

Pubblicato il 9 Agosto 2010 - 21:07 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Il Partito democratico è pronto al voto. Prima, però, vuole che si cambi la legge elettorale. Dopo lo’estremizzarsi dello scontro tra berlusconiani e finiani all’interno del Popolo della Libertà,  il Pd punta su “contatti” con tutte le forze di opposizione e e conferma la propria disponibilità ad un governo di transizione. In particolare, l’obiettivo dei democratici è il cambiamento dell’attuale sistema elettorale.

“Il Pd è pronto, con le sue Feste, le campagne di comunicazione, i molti contatti”, spiegano al Corriere della Sera da via del Nazareno, in risposta all’appello alla “mobilitazione” mosso da Berlusconi ai Club della libertà del Pdl.

Il Pd “non ha paura del voto”, assicura Vasco Errani. Noi, spiega “non stiamo proponendo un governo di larghe intese ma un governo di transizione che affronti una questione fondamentale: questa legge elettorale è un problema per il Paese”.

Quindi il Pd, se la verifica di maggioranza porterà ad un chiarimento, continuerà a spingere per la riforma elettorale, sapendo però che dal premier non vengono segnali positivi. In caso di governo di transizione si attende invece che tra i punti di programma la riforma sia tra i primi.

Sul modello si sistema elettorale, Luciano Violante ricorda che è stato votato all’unanimità tra i democratici un modello con collegi uninominali e doppio turno e ribadisce il no al premio di maggioranza e il sì allo sbarramento. “Bersani non si impicca a un modello elettorale – fanno sapere dalla segreteria – ma vuole che restino fermi tre principi: il bipolarismo, la stabilità di governo e la scelta dei parlamentari da parte degli elettori”.

Sul bipolarismo però il Pd resta fermo: per Bersani è “ormai entrato nel sangue della gente e non si torna indietro” qualunque modello si proponga.