Radicali con Berlusconi? Bonino frena Pannella: “Ho poca fiducia nel premier”

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

Emma Bonino

ROMA – Marco Pannella apre a Silvio Berlusconi ma Emma Bonino lo stoppa. In una lettera al Corriere.it, il leader dei radicali, aveva spiegato di ritenere un “dovere civile aiutare anche le istituzioni disastrate e far durare la legislatura più in là possibile, se possibile fino alla fine”. A Radio Radicale la Bonino mette subito in chiaro la sua posizione: “Di Berlusconi  – dice – mi fido meno di Pannella”.

”Capisco questa iniziativa di Marco quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile – scrive la Bonino – Ma io rispetto a lui ho meno fiducia, Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perché dovrebbe farlo adesso. E continuo a pensare che uno nel futuro è quello che è stato nel passato, e in questa situazione così totalmente dipendente dalla Lega che ha una sua impostazione su sicurezza e giustizia antitetica a quella che noi proponiamo, proprio perché ho meno speranza su Berlusconi, dico pero’ che le altre alternative sono una peggio dell’altra, cioè il Cln o le elezioni anticipate. Questo è il dramma del Paese”.

”Non si tratta di entrare al governo o in maggioranza – puntualizza – ma se, per esempio, arrivasse un’amnistia ci manca pure che i radicali non lo votano. Consiglierei prudenza a chi grida ai tradimenti, è già stato fatto prima del 14 dicembre e poi i voti a Berlusconi sono arrivati da qualche transfuga dell’Idv e del Pd, non da noi, così come sull’ultima votazione sulla perquisizione per il caso Ruby. Capisco che la gente possa essere un po’ sconcertata perché è tutto polarizzato su Berlusconi sì o no, ma prima di parlare di tradimenti consiglierei un po’ di prudenza perché è già stato detto e non è avvenuto, nè penso che avverrà”.

Il rimpasto. Come scriveva domenica Francesco Verderami sul Corriere, il premier sarebbe pronto al rimpasto già da mercoledì, quando il gip si pronuncerà sulla richiesta di giudizio immediato a suo carico sul caso Ruby. Per ora, dice Verderami, il premier tiene tutti in lista d’attesa, da Moffa a Romano, da Musumeci a Misiti, dalla Santanchè a Bonaiuti e con Bondi pronto a fare finalmente le valigie dal ministero dei Beni Culturali, come desidera da tempo. L’altra mossa, smentita però oggi da un articolo del ‘Giornale’, sarebbe quella di “promuovere” a capo del Pdl (da solo o con un triumvirato), lasciando così libero il ministero della Giustizia che andrebbe, magari, proprio a Pannella.