Regione Puglia, l’Udc vuole la presidenza del Consiglio

Pubblicato il 11 Maggio 2010 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA
Nichi Vendola

Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola

L’Udc vuole la presidenza del Consiglio regionale della Puglia: lo afferma il coordinatore regionale del partito, che è all’opposizione nell’assemblea regionale, Angelo Sanza. “Da più giorni – dice Sanza – si fa fatica ad individuare interlocutori per concorrere alla definizione degli assetti istituzionali della Regione Puglia, sia per le gravi lacerazioni interne al Pd, sia per le difficoltà che si frappongono allo stesso presidente Vendola”.

La proposta di Sanza s’inserisce nella querelle avviata per le diverse vedute di Vendola e del Pd a proposito dell’attribuzione della carica. Vendola, che ha nominato nella sua giunta sei assessori del Partito democratico (lo stesso numero della scorsa legislatura), vuole che alla presidenza del Consiglio vada l’assessore regionale uscente Onofrio Introna, socialista, eletto nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà, lo stesso partito di Vendola. Il segretario del Pd, Sergio Blasi, avrebbe trovato un accordo con lui per la carica ad Introna ma correnti del Pd chiedono invece che la carica vada al Pd stesso, che teneva la carica nella scorsa legislatura.

“Avevamo suggerito noi dell’Udc, partito di opposizione, richiamando l’autonomia del Consiglio – continua Sanza – di mettere intorno allo stesso tavolo le tre aree politiche presenti in Consiglio regionale al fine di definire concordemente l’Ufficio di presidenza. Ma alla luce delle difficoltà tuttora presenti sarebbe opportuno – sottolinea – riportarsi ai comportamenti del passato quando la Dc sceglieva il senatore Spadolini per la presidenza del Senato della Repubblica”.

Questo per significare, secondo Sanza, “che a volte il ruolo di forze politiche di opposizione o di minore peso come quella dell’Udc, per altro oggetto di ampio riconoscimento dello stesso presidente Vendola per i valori ed i principi che rappresenta, possono rappresentare un punto di equilibrio”.

“Il Pdl inoltre, dopo il risultato elettorale – conclude Sanza – non offre nessuno scenario interessante in quanto riparte dalle condizioni che ne hanno determinato al sconfitta”.