Scontro nel Pd sulla riforma elettorale. D’Alema vuole il sistema tedesco, coro di “no” dal partito

Pubblicato il 30 Agosto 2010 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA

Massimo D'Alema

Neanche si torna a parlare di elezioni anticipate che subito nel Pd scatta il “dibattito dei dibattiti”: con quale sistema elettorale andare al voto? Perchè nelle intenzioni del Pd c’è la riforma elettorale, cosa da approvare con urgenza proprio in vista delle urne.

Tedesco, alla francese, nel Pd non c’è una linea chiara ancora. Massimo D’Alema lancia: sistema alla tedesca (proporzionale, in sintesi). Ma raccoglie un coro di “no”. “Non era necessario essere profeti per prevedere la fine che in pochi giorni avrebbe fatto il ritorno dell’Ulivo – ha commentato Arturo Parisi -. Tornato dalle ferie, dopo averci invitati a non fermarci alle sigle, D’Alema ripropone con coerenza la ricetta di sempre. Governo per la legge elettorale col centro, sistema tedesco, per ritornare al bel tempo antico quando Berlusconi non c’era”.

“Dalla Lega e dal Pdl ci sarà un muro nei confronti della nostra proposta per l’uninominale – sostiene la radicale Emma Bonino -. D’Alema sostiene invece un altro sistema, quello tedesco, alternativo a quello che proponiamo noi, perchè comporterebbe alleanze post elettorali, così come vogliono anche l’Udc e l’estrema sinistra”.

Il Pdl boccia la proposta dalemiana. Per Fabrizio Cicchitto: “Si vuole smontare il premio di maggioranza e andare al sistema tedesco per far si che siano i partiti dopo il voto, e non gli elettori con il voto, a stabilire chi deve governare. Su questo piano certamente D’Alema è all’altezza della sua fama”.

Apertura dai finiani che con Italo Bocchino fanno sapere di essere disponibili a discutere la proposta di D’Alema.