Riforma scuola, “Dl merito”: la bozza. Stop al concorso Gelmini all’università

Pubblicato il 3 Giugno 2012 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA

L'università "La Sapienza" di Roma

ROMA – L’alunno dell’anno alle superiori, bonus ai docenti più bravi e fondi per i prof stranieri nelle università, incentivi per le imprese che assumono i più meritevoli: stando a quanto scrive “Repubblica” la riforma della scuola e dell’università, per ora solo una bozza ministeriale, sarebbe un vero e proprio “Pacchetto merito”. Ma c’è dell’altro, scrive il Sole 24 Ore: il dl sul merito sostituisce l’abilitazione nazionale al titolo di professore ordinario, associato o ricercatore con delle selezioni locali rivedute e corrette sulla base dei criteri della legge Gelmini. Ma non abbastanza da scongiurare lo spettro di un ritorno al recente (e poco glorioso) passato dove molte volte nel reclutamento ha prevalso la cooptazione dei candidati, se non addirittura il nepotismo.

Il governo guidato da Mario Monti dovrebbe discutere le nuove linee sull’istruzione mercoledì in Consiglio dei ministri. Resta il problema dei costi: come verrà finanziata la riforma? 87 milioni di euro sono stati destinati all’autonomia scolastica e alla didattica.

Il Sole 24 Ore spiega:

Nella bozza di decreto sul merito atteso in Consiglio dei ministri è stata inserita una norma che congela l’abilitazione nazionale fino a tutto il 2014 riesumando i concorsi locali. In sostanza il giudizio su titoli e pubblicazioni dei candidati spetterà a una commissione composta da cinque membri: due saranno scelti dall’università, due sorteggiati da una lista nazionale, più un esperto straniero. Toccherà poi all’Anvur verificare che i prescelti abbiano i requisiti in regola.

Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, intervistato da Repubblica, afferma che sul fronte degli insegnanti, ”la scuola italiana a settimane riavvia il processo sul reclutamento”, dice Profumo, con il ritorno dei concorsi scolastici che coinvolgeranno 300mila candidati. ”Entro l’estate ci sarà il nuovo bando e dirà che metà professori li prenderemo dalle graduatorie e metà dal nuovo concorso”.

”L’appuntamento successivo sarà a primavera 2013, e lì faremo crescere le quote di chi arriverà dalle graduatorie e accorperemo le classi di concorso”, prosegue il ministro.

”Ogni anno fino al 2015 ci sarà un bando nuovo”. Tra le prove, spiega il titolare dell’Istruzione, ”ci sarà un test preselettivo e chiederemo la simulazione di una lezione: dobbiamo valutare quanto i futuri docenti sapranno farsi capire dai ragazzi. Devono essere competenti e pure capaci”.

I concorsi interesseranno anche l’università. ”Entro il 29 giugno sarà pubblico il bando relativo alle commissioni di concorso, entro l’estate il bando per i candidati. Ci sarà un programma di concorsi universitari per i prossimi quattro anni. Scuola e università – conclude – viaggiano in parallelo”.

SCUOLE SUPERIORI

Per le scuole superiori, scrive Repubblica, il piano sarebbe questo:

Ogni istituto superiore dalla prossima stagione lo sceglierà tra chi avrà i voti più alti alla maturità, a partire da 100, tenendo conto della media degli ultimi tre anni, dell’impegno sociale e del reddito familiare. Lo “studente migliore” avrà una riduzione almeno del 30% delle tasse per l’iscrizione al primo anno di università e una borsa di studio aggiuntiva. Con la card “Iomerito” otterrà sconti per musei e trasporti. Nel corso dell’anno scolastico i primi tre piazzati alla fase nazionale delle Olimpiadi per materie scolastiche saranno iscritti (gratuitamente) a “master class” estivi nella disciplina affrontata.

UNIVERSITA’

Secondo quanto scrive Repubblica gli atenei cambieranno così:

Bonus agli insegnanti più bravi possibile laurearsi in anticipo Premi per docenti e ricercatori universitari, “in numero non superiore al 20%”, dopo “una valutazione pregevole della loro didattica”, secondo criteri stabiliti con regolamento di ateneo. Stop all’assenteismo dei professori d’ateneo: chi è a tempo pieno dovrà garantire 100 ore di didattica frontale ogni stagione, 80 ore per chi è a tempo definito. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 possono sostenere l’esame di laurea con un anno di anticipo. Gli studenti dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile l’iscrizione in due università di pari livello (due triennali, due specialistiche, due master). 

Gli Atenei forniranno un elenco del 5 per cento dei laureati più bravi: saranno pubblicati sul sito del ministero dell’Istruzione e avranno una corsia privilegiata verso il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due stagioni (meno tasse sul reddito fino al 30% per chi li assume a tempo indeterminato entro tre anni dalla conquista della laurea).