Riforma Senato, Sel vota contro. Nichi Vendola: “Renzi ha una fretta pericolosa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2014 - 17:24 OLTRE 6 MESI FA
Riforma Senato, Sel vota contro. Nichi Vendola: "Renzi ha una fretta pericolosa"

Nichi Vendola (Lapresse)

ROMA – Sinistra ecologia e libertà voterà contro la riforma del Senato. Per Nichi Vendola “la fretta con cui Renzi vuole il suo trofeo, quello del più riformatore di tutti, è una fretta pericolosa. Quando si tocca un oggetto delicato, prezioso e complesso come la Costituzione, bisogna farlo con molta cautela. Se rotto, è difficile ricostruirlo”.

Il leader di Sel, in visita a Bruxelles, si prepara a un nuovo scontro con gli ex alleati democratici:

“Il bisogno delle riforme è il bisogno di dare giustizia all’Italia, prospettiva alle giovani generazioni, ed è soprattutto il bisogno di accorciare le distanze tra le istituzioni ed il popolo – ha spiegato –  Le riforme sono buone quando hanno questo segno progressivo. Ma le riforme possono essere anche negative”.

Vendola, in particolare, non gradisce i toni ultimativi del premier Matteo Renzi:

“Non mi piace il disegno complessivo, la modalità ricattatoria, il prendere o lasciare, o tutti a casa. Mi piacerebbe di più una discussione di merito, più capace di capire quale sia il male che dobbiamo curare. L’Italia è malata del fatto che la gente vede il Palazzo sempre più distante, del fatto che non conta niente. Il tema non è come i governi possono governare in modo sempre più autoritario, ma come la democrazia possa essere sempre più lo spazio della voce dei cittadini”.

Né tantomeno è persuaso della bontà del piano per il lavoro che Renzi intente portare avanti:

“Penso che il Jobs Act abbia l’ambizione di perfezionare il delitto, quello della precarizzazione del mercato del lavoro. Secondo me va molto male. Sento le cose che ho sempre sentito negli ultimi vent’anni. Ogni volta che si prende a calci l’impianto della civiltà del lavoro, si dice che questo serve a portare una scossa benefica all’economia e che verranno fuori posti di lavoro. Come quando scuoti l’albero sperando che i frutti cadano. La verità è che dopo vent’anni di progressiva precarizzazione del mercato del lavoro, il lavoro si è interamente precarizzato. Il racconto del lavoro è un racconto precario, senza diritti, al rango di merce”.