Ruby. 16. Michelle Conceicao: amplessi, gioielli e denaro e lui la lasciò

Pubblicato il 22 Gennaio 2011 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

Per i magistrati milanesi, Michelle Conceicao sarebbe una prostituta. A dimostrare la loro tesi per i pm è illuminante la deposizione di Riccardo Condorelli, il 17 dicembre 2010. L’uomo, rappresentante di gioielli, racconta di aver avuto una relazione con Michelle e che lei gli chiedesse in dono, a volte, dei preziosi e anche denaro, come regali o come sostegno economico e per questo lui la lasciò.

Condorelli: Ho conosciuto la signora De Conceicao in un periodo di circa due anni fa presso la discoteca Nepenta di Milano in periodo prenatalizio in quanto trattavasi di una cena di Natale. Poi l’ho rincontrata in una serata nella discoteca Hollywood, probabilmente una domenica sera perché era il giorno in cui normalmente frequentavo il detto locale. Ci siamo scambiati i numeri del cellulare e ci siamo visti e frequentati da quel momento per circa un anno e mezzo e ci siamo visti non più di dieci volte. Non ho allacciato una relazione sentimentale con la signora De Conceicao, ma avevo con la stessa rapporti sessuali, che avvenivano a casa mia. Nelle occasioni in cui ho avuto rapporti sessuali capitava che io la chiamassi anche in orari notturni, lei veniva a casa, mi raggiungeva, avevamo un rapporto sessuale e dopodiché capitava che lei si fermasse fino alla mattina oppure addirittura che andasse via subito dopo i nostri incontri sessuali, ma mai, lo ripeto, si è instaurato tra di noi nulla che facesse pensare ad una relazione sentimentale, ero molto chiaro con la Michele e d’altro canto lei sapeva benìssimo che quando io la chiamavo era esclusivamente per avere con lei un rapporto sessuale… “.

DOMANDA: Questi rapporti sessuali venivano pagati da lei?

RISPOSTA; Non ho avuto da Michele esplicitamente richieste di denaro, questo soprattutto nel primo periodo dei nostri incontri e ciò per i primi cinque o sei mesi, però le ho fatto dei regali. Nel senso che Michele sapeva perfettamente che io ero un agente di commercio nel campo dei gioielli e quindi è capitato che a seguito proprio dei nostri rapporti sessuali io le dessi dei gioielli, anzi erano richieste esplicite che mi faceva Michele, nel senso che non ero io spontaneamente che le facevo quel tipo di regali, ma era Michele che mi chiedeva gioielli. Per esempio ricordo che una volta mi fece proprio la richiesta di un anello in oro bianco con una fila di brillantini di marca “Donna Oro”, io qualche giorno dopo mi procurai quest’anello e glielo diedi. L’anello come valore al pubblico era di mille euro circa, nel senso che se la Michele lo avesse acquistato in un negozio avrebbe pagato la cifra di mille euro. Ovviamente io quest’anello l’ho potuto avere con un costo di produzione, pari a 300/400 euro.

DOMANDA: Lei può indicare altri gioielli o cose similari che ha dato alla Michele in cambio delle prestazioni sessuali?

RISPOSTA: Sì, un paio di orecchini in oro con brillanti, erano orecchini a perno con un giro d’oro al cui interno era incassata una pietra a forma di cuore, per l’esattezza un brillante. Il valore al pubblico di tale gioiello e’ di 1.200 euro circa. Una collana in argento con delle medaglie applicate, valore al pubblico di circa 350 euro. D

DOMANDA: Oltre gioielli ha dato anche cifre in denaro alla signora Conceicao?

RISPOSTA: Da un certo momento in poi la signora Michele ha cominciato a rivolgermi dirette ed esplicite richieste di denaro, facendo riferimento a delle sue esigenze economiche, relative alla necessità di pagare l’affitto, anche se io intendevo esattamente che trattavasi di una scusa. Motivo per il quale poi decisi di interrompere ogni contatto con la Michele. E’ stato questo il periodo che la Michele ha cominciato a telefonarmi in continuazione, a mandarmi messaggi, io non rispondevo perché avevo deciso di non avere più rapporti con lei data proprio questa sua insistenza di avere da me denaro. L’ultima volta che l’ho vista risale, se la memoria non m’inganna, a tre mesi fa, fu un incontro del tutto casuale, io ero nella zona che frequento di solito, Largo La Foppa, Garibaldi, con una mia amica. Anzi, oltre questa mia amica vi erano altri miei amici. La Michele mi vide, si avvicinò e mi chiese se poteva parlarmi un attimo. Noi ci appartammo, mi chiese perché io non rispondevo più alle sue telefonate, perché ero sparito, che lei aveva bisogno di me perché mi considerava un amico. Ci fu quasi un alterco perché lei mi apostrofò con vari epiteti e io le dissi che non volevo avere più niente a che fare con lei e che non mi doveva più cercare, le dissi che non si doveva più permettere di crearmi situazioni dì imbarazzo qualora ci fossimo ancora incontrati del tutto occasionalmente quando io mi trovavo appunto in compagnia di miei amici….”.