Sanità, Piemonte e Puglia le Regioni che risparmiano di più. Lazio rosso record

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2014 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA
Sanità, Piemonte e Puglia le Regioni che risparmiano di più. Lazio rosso record

Le variazioni della spesa sanitaria negli ultimi anni in tutte le Regioni (infografica Corriere della Sera. Clicca sull’immagine per ingrandire)

ROMA – Il bilancio 2013 del Servizio Sanitario Nazionale chiude con un disavanzo di 1,86 miliardi e un calo della spesa corrente dell’1%. Lo Stato ha speso nell’anno passato poco più di 109 miliardi per il funzionamento della Sanità, una cifra pari al 7% del Prodotto Interno Lordo, che negli ultimi quattro anni è calata in media dello 0,4%. I dati sono quelli della Ragioneria generale dello Stato, sintetizzati da Antonella Baccaro sul Corriere della Sera.

In attesa che il Parlamento discuta (in commissione Affari sociali, mercoledì 25) del patto per la Salute preparato dal ministro Beatrice Lorenzin, la ragioneria sottolinea

il buon risultato del «potenziamento degli strumenti di analisi e di controllo della spesa sanitaria» che si è tradotto nel rafforzamento degli «strumenti di previsione sempre più efficaci» ai fini della programmazione finanziaria. Tant’è che nell’ultimo quinquennio «i livelli di spesa effettivamente registrati a consuntivo sono risultati costantemente contenuti nell’ambito di quanto programmato». Il progresso fa dire alla Ragioneria che «il settore sanitario contribuisce positivamente al contenimento della dinamica della spesa pubblica».
Certo, l’ andamento è ancora disomogeneo: nel 2013, il 47% circa del disavanzo sanitario complessivo è generato da Regioni e Province autonome.

Le Regioni più virtuose sul fronte della riduzione della spesa sono state quelle più spendaccione in passato. Si tratta delle due sottoposte a piano di rientro “leggero”, che hanno risparmiato in media l’1,2% annuo nel quadriennio che va dal 2010 al 2013:

Piemonte
Puglia

Seguite dalle sei sottoposte a piano di rientro “pesante”:

Lazio
Campania
Sicilia
Calabria
Abruzzo
Molise

Per una sorta di legge del contrappasso, le Regioni più virtuose in passato sono quelle che hanno speso un po’ di più negli ultimi anni, lo 0,1% in più in media all’anno. Si tratta di

Lombardia
Emilia Romagna
Veneto
Toscana
Marche
Liguria
Umbria
Basilicata

Mentre le Regioni e le Province a statuto autonomo hanno speso mediamente di più, lo 0,7% in più di spesa sanitaria all’anno, anche se a finanziare la Sanità sono Regioni e Province stesse, senza oneri per lo Stato. Le spendaccione sono:

Sardegna
Friuli Venezia Giulia
Trento e Bolzano
Valle d’Aosta

Baccaro precisa che

Le Regioni autonome passano da un incremento medio annuo del 5% nel periodo 2006-2010 ad un incremento medio annuo dello 0,7% nel periodo 2010-2013. Il peso della spesa per il personale sulla corrispondente spesa sanitaria regionale nell’anno 2013 si mantiene stabile al valore registrato nell’anno 2010 (39,6%).

Quanto alle voci di spesa, netta è l’inversione di tendenza sul costo del personale:

In generale la spesa per il personale passa da un incremento medio annuo del 2,4% nel periodo 2006-2010 a una riduzione dell’1,4% nel periodo 2010-2013. Il suo peso percentuale sulla spesa sanitaria totale, passa dal 33,2% nel 2010 al 32,2% nel 2013. Nel contenimento della dinamica per il personale hanno influito la riconferma del blocco del turn over per le Regioni sotto piano di rientro (totale o parziale), il blocco delle procedure contrattuali per il periodo 2010-2012 e il congelamento dei livelli retributivi a quelli vigenti nell’anno 2010, fatto salvo il riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale.

Continua a crescere, anche se di meno, la spesa farmaceutica:

Sempre con riguardo alla spesa corrente, quella per i prodotti farmaceutici passa da un incremento medio annuo del 12,6% nel periodo 2006-2010 a un incremento medio annuo del 3,8% nel 2010-2013. Anche se il peso della spesa di questi prodotti su quella sanitaria totale passa dal 6,7% nel 2010 al 7,6% nel 2013. Nelle Regioni autonome il calo è sensibile: da un incremento medio annuo del 14,6% nel periodo 2006-2010 si passa a un aumento del 2,2%.
Anche l’esborso per altri beni e servizi passa da un +3% a un +0,9%. Relativamente alle Regioni autonome, il tasso di crescita medio è del 2,5% nel periodo 2010-2013. La medicina di base passa da un incremento medio annuo del 2,5% nel periodo 2006-2010 a un +0,3% nel 2010-2013. La sostanziale stabilità di tale voce è dovuta soprattutto al blocco del rinnovo delle convenzioni di medicina di base e al congelamento dei livelli retributivi a quelli in vigore nell’anno 2010, in analogia a quanto previsto per il personale dipendente. Anche nelle Regioni autonome si assiste a un dimezzamento dell’incremento di questa spesa. Infine la farmaceutica convenzionata, che passa da una riduzione media annua del 3,1% nel periodo 2006-2010 a una riduzione media annua del 7,7% nel periodo 2010-2013. Mentre per le Regioni autonome la riduzione è da -1,3% a -5,6%.

In conclusione, i bilanci della spesa sanitaria in attivo sono quelli di sei regioni:

Lombardia
Emilia Romagna
Veneto
Toscana
Marche
Umbria

In rosso quelli delle due regioni sottoposte a piano di rientro leggero:

Piemonte -41 milioni di euro
Puglia -39 milioni di euro

Tra quelle sottoposte a piano di rientro, spiccano i buoni risultati di Abruzzo e Campania, che mostrano un avanzo di bilancio nel 2013:

Abruzzo +341 milioni
Campania +6 milioni

Peggio di tutti invece fa il Lazio:

Lazio -700 milioni
Sicilia -102 milioni
Molise -51 milioni
Calabria -30 milioni.