Rischio scissione nel Pdl, Scajola a Berlusconi: “Dammi un ruolo o me ne vado”

Pubblicato il 13 Marzo 2011 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA

ARCORE – Teso confronto tra Silvio Berlusconi e l’ex fedelissimo del premier Claudio Scajola, pronto allo strappo e alla costituzione di un gruppo parlamentare autonomo dal Pdl sia alla Camera che al Senato – gli Azzurri per la Libertà – con un seguito di 23 deputati e 12 senatori.

L’ex ministro delle Attività Produttive, raccontano fonti del Pdl citate dall’Ansa, ha insistito perché il Cavaliere lo ricevesse la sera del 12 marzo per chiedergli di trovare un ruolo al partito al posto del dimissionario Sandro Bondi (o – secondo la versione di altre fonti del partito -, per ottenere spazio al governo con lo spacchettamento del ministero adesso guidato da Paolo Romani o con il ruolo di capogruppo al posto di Fabrizio Cicchitto). Scajola avrebbe rimproverato al premier di tenerlo lontano dal partito dopo le sue dimissioni dal governo per la vicenda della casa affacciata sul Colosseo.

”Io non ho fatto nulla e sono fuori – avrebbe detto Scajola al premier – mentre Verdini è al suo posto nonostante le pendenze giudiziarie e con La Russa decidono tutto, senza consultarmi. Diversi parlamentari la pensano come me e sono dalla mia parte. Aspetto una risposta”:Non me ne vado se non mi dai una risposta”.

Berlusconi avrebbe rinviato la soluzione del problema ad un prossimo incontro con Scajola il 14 o 15 marzo, ben sapendo che la vicenda scoperchia il vaso di Pandora. Scajola al premier ha portato le firme parlamentari che lo sostengono, ma altri esponenti di peso del Pdl (che possono vantare un seguito tra i parlamentari pari o maggiore rispetto all’ex ministro ligure), hanno protestato con il premier minacciando a loro volta la costituzione di gruppi autonomi.

Per questo, riferiscono alcune fonti, sarebbe forte l’irritazione di Berlusconi con Scajola, che metterebbe a repentaglio lo sforzo fatto dal premier per rinforzare la sua maggioranza.