Scuola. I presidi hanno il nuovo contratto: 244 euro di aumento

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

I 10 mila presidi italiani hanno un nuovo contratto. A regime, avranno un aumento complessivo in busta paga di 244 euro; 141 euro nel primo biennio e di 103 nel secondo. Ma avranno anche a disposizione risorse che saranno assegnate in base al merito.

L’ipotesi di contratto, siglato all’Aran (l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) dopo 14 mesi di trattativa, riguarda per la parte normativa il quadriennio normativo 2006-2009 e per quella economica i due bienni economici. “La firma del contratto dei dirigenti scolastici è una notizia estremamente positiva per la scuola” commenta il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, sottolineando che “la novità determinante riguarda il trattamento economico accessorio. Una quota consistente delle risorse, infatti, sarà assegnata sulla base di criteri legati esclusivamente al merito e agli obiettivi raggiunti da ciascun dirigente. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione del merito e della qualità di tutto il personale scolastico”.

Soddisfatto anche il commissario dell’Aran, Antonio Naddeo, perché – afferma – “si è chiusa una trattativa complessa, che ha recepito le principali novità introdotte dal decreto legislativo n.150/2009, soprattutto in tema di responsabilità disciplinare dei dirigenti e di valorizzazione della componente retributiva collegata ai risultati”. Soddisfazione a metà per l’Associazione dei presidi (Anp). Bene che finalmente dopo quattro anni e mezzo si sia chiusco ma restano del “tutto insufficienti” le risorse e i problemi legati alla perequazione con i dirigenti pubblici.

 “E’ stato molto difficoltoso – dice Giorgio Rembado, presidente dell’Anp – ma tenendo conto dei problemi economici globali del momento e, naturalmente, ritardo che si era accumulato, si è voluto arrivare ad un’ipotesi di chiusura per corrispondere gli incrementi retributivi previsti dalle finanziare e per ritoccare alcuni aspetti della normativa”. Positivo il commento della Cisl scuola sulla sigla contrattuale “che chiude una tormentata trattativa andata ben oltre la sua naturale scadenza. Il giudizio positivo – osserva il segretario generale del sindacato Francesco Scrima – è motivato non solo dai contenuti dell’accordo sia sul piano giuridico che economico, obiettivamente i migliori ottenibili nel contesto dato, ma anche perché l’accordo è stato raggiunto in una situazione fortemente segnata dall’emergenza sul versante della spesa pubblica, tanto da rendere rischiosi, oltre che intollerabili, ulteriori indugi e ritardi”.

Anche la Flc Cgil valuta “positivamente la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto dei dirigenti scolastici, che chiude una trattativa resa lunga e complessa per la difficoltà del Governo a stanziare le risorse necessarie”, ha detto il segretario generale, Mimmo Pantaleo. “Abbiamo firmato per senso di responsabilità verso la categoria – sostiene Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals Confsal – ma siamo fortemente insoddisfatti per la mancata equiparazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche”. Rimane confermato l’impegno del sindacato a conseguire quanto prima “l’irrinunciabile obiettivo della perequazione esterna, insieme a quello della perequazione retributiva interna, nella prospettiva di assicurare ai prossimi nuovi dirigenti retribuzioni adeguate alle responsabilità connesse alla funzione dirigenziale scolastica”.