Sicurezza, Maroni a Padova: scontro con il sindaco Zanonato

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 20:23 OLTRE 6 MESI FA
maroni

Roberto Maroni

Il ministro Roberto Maroni arriva a Padova per parlare di sicurezza e prevenzione -dieci giorni dopo l’omicidio di due immigrati in due diverse zone della citta’- ma l’occasione istituzionale sfocia in polemica per il mancato incontro tra il responsabile del Viminale e il sindaco della città, Flavio Zanonato (Pd).

Sul piano della sicurezza, ha reso noto Maroni, il dato principale è il calo del 10% dei reati a Padova. Il ministro ha ribadito la decisione di costruire in Veneto un Centro di individuazione ed espulsione; il luogo sarà scelto entro il 2010. L’incontro programmato in Prefettura con i giornalisti si è aperto con una nota di ”rammarico” di Maroni per la mancata presenza al vertice del sindaco Zanonato. ”Non ho compreso l’assenza e la polemica” ha detto il ministro, accusato piu’ tardi da Zanonato di ”sgarbo istituzionale”, anche per aver mancato il dovere ”di rapportarsi con tutti i Comuni e non solo con quelli della maggioranza”.

L’incontro saltato in Comune, ha spiegato Zanonato, aveva il significato ”di dare un messaggio unitario di tutte le forze politiche e istituzionali di fronte alla criminalità. Un dovere di tutti verso i cittadini”. Il mancato faccia a faccia col sindaco sarebbe stato giustificato da Maroni con un ritardo dovuto al traffico, ed i tempi stretti per la riunione in Prefettura. ”Uno spiacevole incidente, che a mio parere – ha aggiunto Maroni – è definitivamente chiuso”. La presenza del numero uno del Viminale a Padova e’ stata determinata dai due omicidi avvenuto in liti tra immigrati. Fatti cruenti che pero’, secondo il ministro, non deve allarmare: ”i reati nei primi dieci mesi del 2010 – ha spiegato – sono diminuiti del 10% rispetto lo stesso periodo del 2009”.

Maroni ha ricordato che la provincia di Padova detiene ”il 16% degli stranieri presenti nella regione ed e’ la quarta provincia per numero di reati, la metà dei quali sono però commessi da immigrati”. Per arginare il fenomeno ”si accentuerà il contrasto al crimine e all’immigrazione clandestina”, ha annunciato Maroni, rilevando di aver rafforzato questa zona del Veneto con l’invio di 100 agenti di polizia e in futuro anche con la realizzazione di un Cie. Il ministro ne ha discusso oggi col governatore veneto, Luca Zaia. ”Non è stata presa ancora alcuna decisione sul luogo – ha detto -. Il Comune e la Provincia interessati saranno preventivamente informati. Sara’ comunque una scelta condivisa”.

Dura invece la posizione del ministro sul blitz di ieri di un gruppo di Disobbedienti dei Centri sociali nella sede locale di Confindustria. ”Un brutto episodio” ha osservato Maroni, dicendosi ”preoccupato per quanto è accaduto. Non sono tollerabili simili azioni e l’occupazione di qualsiasi sede, anche sindacale”. Nel pomeriggio e’ giunta la notizia che la Digos ha denunciato per l’irruzione una ventina di persone. Il ministro ha invece sorvolato sull’evasione – avvenuta ieri – di un marocchino dal carcere di Padova, confermando che il penitenziario euganeo ”come altre carceri, ha raggiunto nell’ultimo anno una cifra record di 270 detenuti a fronte di una capienza tollerabile di 140”. Una situazione simile in molte altre città che sarà ripianata con la realizzazione di nuove carceri. ”Il nuovo piano carceri – ha detto Maroni – è stato approvato dal governo e portera’ ad un numero sufficiente di strutture per mantenere i detenuti, dei quali il 20% sono immigrati”.