Il regista Agosti sul blog di Grillo: “Beppe, ora riposati”

Pubblicato il 6 Giugno 2013 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA
beppe grillo

Beppe Grillo

ROMA – Silvano Agosti, regista ed attivista M5S, chiede a Beppe Grillo un cambio di passo nella guida del Movimento, passando dai ‘macabri’ attacchi al ”regime che affonda” ad una visione più propositiva. ”Caro Beppe, riposati” scrive nella lettera che Grillo pubblica sul suo blog: ”Combattere l’avversario è legittimo ed eroico, mentre infierire incessantemente sul cadavere del vinto non solo rischia di appartenere al percorso infido della paura e della viltà, ma indebolisce la figura del vincitore”.

”E’ indubbio che la fantastica avventura che hai iniziato e ti trova inesorabile protagonista ha raggiunto dimensioni sorprendenti e quindi richiede ormai da te la massima naturalezza nella descrizione dei programmi da realizzare in futuro” scrive Agosti. “Si tratta, caro Beppe – prosegue – di rimboccarsi ancor più le maniche e sospendere la tua accalorata quanto macabra descrizione di un regime in agonia e diffondere il più possibile l’immagine e le caratteristiche di un modo diverso e nuovo di concepire la vita, la produzione, la distribuzione dei beni”.

Quello di Agosti è un consiglio, scritto con ”grande rispetto” riportando anche i messaggi di molti altri elettori del M5S che ”mi chiedono di scriverti, con grande affetto”. ”A mio parere e anche nel rispetto di tutte le opinioni che ho raccolto sul movimento ora sarebbe tempo di chiedersi come mai nessuno parla della vera ragione dell’inesorabile crescita di mancanza del lavoro e della sparizione di decine di migliaia di piccole e medie industrie” dice il regista che si sofferma a lungo sulla crisi economica e sulle ragioni ”della ‘non occupazione’ e sparizione di tutte o quasi le piccole e medie industrie e degli artigiani che formavano l’indotto”.

”Si tratta, oltre ai non pochi programmi concepiti per vincere le fitte emergenze di un presente incerto, di incominciare a intravvedere una organizzazione del sociale fino ad oggi impensabile” e ”si tratta, caro Beppe, di osare immaginare”. Insomma, ”Caro Beppe, non descrivere solo il presente e lascia che la tua bella mente si abbandoni a immagina-re la società che bussa alle porte della Storia”.