Sottosegretari, la partita è ferma. Monti assicura: “Solo tecnici”

Pubblicato il 21 Novembre 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Chi saranno i sottosegretari e i viceministri del nuovo governo Monti? I tempi si sono allungati ancora di più e qualche decisione sul metodo da seguire potrà essere presa solo a partire da venerdì, quando il presidente del Consiglio rientrerà a Roma dalla sua doppia missione a Bruxelles e a Strasburgo.

Il professore comunque ha fatto sapere ai leader dei partiti che verranno esaminati solo profili tecnici. Qualora poi si riuscisse a individuare una lista di nomi condivisi (forse sarà necessario attendere il rimescolamento delle carte anche nei cda di Enav, Sogei, Consip, Enac e Finmeccanica) l’ ultima scelta spetterebbe ai ministri. Alcuni dei quali hanno già fatto le loro scelte per i capi di gabinetto: Monti (Economia) ha confermato Vincenzo Fortunato, Anna Maria Cancellieri (Interno) ha fatto lo stesso con Giuseppe Procaccini mentre Paola Severino (Giustizia) ha nominato il magistrato milanese Filippo Grisolia.

Lo schema che i partiti ritengono di poter proporre a Monti è semplice: siano politici o tecnici d’ area, 15 caselle spettano al Pdl, 15 al Pd e 7 al Terzo polo (3 all’ Udc, 2 a Fli, una all’ Api, una all’ Mpa). Per l’ Economia, però, è tutto un altro ragionare perché il ministro è Monti. Se il rettore della Bocconi, Guido Tabellini, e il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli confermeranno il loro passo indietro, il premier può sempre contare su una rosa di candidati molto qualificati: Paolo De Ioanna (già capo di gabinetto di Ciampi e di Padoa Schioppa), Pier Carlo Padoan (vicesegretario generale dell’ Ocse), Vincenzo La Via (direttore finanziario della Banca mondiale).

Per il ministero di Corrado Passera (Sviluppo e infrastrutture) c’ è da risolvere il problema Telecomunicazioni: il Pd spinge per Nicola D’ Angelo, dell’ Agcom, che si è fatto le ossa con Antonio Maccanico mentre il Pdl punta su Antonio Martusciello. La delega all’ Energia ha due papabili: Tullio Fanelli (ex componente dell’ Authority) e Massimo Beccarello (Confindustria). Un altro rebus il Welfare, dove l’ ex ministro Maurizio Sacconi vorrebbe affiancare almeno un tecnico d’ area a Elsa Fornero. Invece il Pd propone Paolo Onofri, esperto di ammortizzatori sociali.

Per la ricerca e l’ università il Pd proporrebbe Giovanni Bignami, direttore dell’ istituto nazionale di astrofisica. Carlo Malinconico, presidente della Federazione italiana editori, potrebbe avere la delega all’ editoria. E poi è da sciogliere il nodo servizi segreti: la delega verrà affidata a Catricalà?