Taranto: ballottaggio tra Ippazio Stefano e Mario Cito

Pubblicato il 8 Maggio 2012 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – Sarà ballottaggio a Taranto tra Ippazio Stefano e Mario Cito: Stefano, sindaco uscente, è arrivato primo con il 49,5%. Alle sue spalle Mario Cito de La Destra con il 18,9%. Terzo il Verde Angelo Bonelli che ha preso l’11,9%.

Il sindaco in carica Ippazio Stefano si è ricandidato con una batteria di partiti in suo appoggio: se nel 2007 aveva dovuto sconfiggere anche il candidato “ufficiale” del Pd, Gianni Florido, stavolta i democratici lo appoggiano da subito. Insieme al Pd, la coalizione comprende Sel (il partito di Stefano, considerato “uomo di Vendola”), Idv, Udc, Udeur, Api e le immancabili liste civiche. Un super schieramento messo su con un obiettivo preciso: vincere al primo turno, evitando il ballottaggio.

Stefano è stato il primo sindaco eletto dopo Rossana Di Bello, l’ex primo cittadino del Pdl che nel 2006 aveva dichiarato la bancarotta del Comune. E proprio il riassestamento finanziario dovrà essere al centro dei pensieri del nuovo sindaco, assieme alla “patata bollente” Ilva, colosso siderurgico che dà lavoro a molti tarantini, al prezzo però della loro salute.

Il centrodestra si è presentato diviso: da un lato Aldo Condemi, sostenuto da Pdl e da La Puglia prima di tutto (lista che fu creata dall’ex governatore Fitto). Dall’altro Mario Cito, figlio dell’indimenticato ex sindaco Giancarlo. Già nel 2007, Cito aveva preso il 20%, potendo contare solo sul partito e la tv “di famiglia” (Antenna Taranto Sei). Ma soprattutto nei quartieri popolari della città, il peso della demagogia esercitata dal padre in tanti anni di attività politica (slogan come “Taranto ai tarantini”) continua a farsi sentire, seppur in modo minore da quando Cito senior stravinceva le tornate elettorali.

Una candidatura “simbolica” è stata quella di Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi. Candidatura simbolica perché Bonelli, numero uno del movimento ecologista, è andato a candidarsi (pur non essendo tarantino) nella città dell’Ilva, il colosso siderurgico che ha reso Taranto una delle città più inquinate d’Italia. Per questo Bonelli è stato additato da Nichi Vendola come “un avvoltoio in cerca di voti”. Il leader dei Verdi aveva infatti criticato l’operato di Stefano (e dunque di Vendola, di cui il sindaco è considerato una sorta di “emanazione”) per il mancato contrasto all’Ilva.

In ottica “ambientalista” può essere letta anche la candidatura di Alessandro Furnari, giovane esponente del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Il candidato più “a sinistra” per la poltrona di sindaco è stato invece Dante Capriulo, ex assessore della giunta Stefano, appoggiato da Rifondazione Comunista e due liste civiche.

Infine, le parentesi “hard” della campagna elettorale: la candidatura, poi rientrata, della pornostar Amandha Fox (aveva vinto le primarie a “luci rosse” con la “collega” Luana Borgia). E lo spot “hot” del candidato al Consiglio Francesco D’Eri: nella pubblicità si vedeva una ragazza che simulava un orgasmo, a condire lo slogan “Votare D’Eri è un piacere”.