L’Udc presenterà la sua mozione di sfiducia, chiama a raccolta Fini e Rutelli

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 21:54 OLTRE 6 MESI FA

Pierferdinando Casini

L’Udc annuncia di voler presentare una mozione di sfiducia al governo e testerà da domani i margini per una convergenza con Fli e Api. In coerenza con le 37 sfiducie già votate al governo Berlusconi l’Udc lo ha deciso ”all’unanimità” dando mandato al proprio leader Pier Ferdinando Casini di ”farlo nei modi e nelle forme che riterrà opportuni”. Cosi’ si è pronunciato il gruppo centrista riunito stasera a Montecitorio decidendo ”una strada obbligata, in coerenza con gli impegni presi”.

Una riunione al termine della quale si apprende che domani ci sara’ anche un vertice tra Gianfranco Fini,il leader centrista e Francesco Rutelli nel quale si dovrebbero valutare le convergenze per una mozione di sfiducia comune da presentare subito oppure, tra qualche giorno. Fini e Casini si sono sentiti anche oggi, prima della riunione centrista. Quello che preme al partito di Casini, al di là dei tecnicismi parlamentari (per la presentazione di una mozione di sfiducia ci vogliono 63 firme) è di dare un forte segnale : i centristi in coerenza con la propria linea all’opposizione al governo voteranno la sfiducia, ma si preoccupano anche di fornire una proposta perché ”un voto in più o in meno – spiega Casini – non cambia il problema vero: quello di governare il paese”.

”L’idea di creare un’area di responsabilità e un impegno perché non servono governicchi ma governi forti che affrontino l’emergenza economica. C’è la necessità di un governo di responsabilità più ampio e di come superare questa fase politica”. Un mandato ampio quindi quello consegnato a Casini dal suo gruppo che gli offre un certo margine per affrontare una fase delicata: per coniugare con coerenza la valutazione negativa sull’attuale governo con la necessità di costruire un percorso per affrontare l’eventualità della crisi dell’esecutivo. E si sa da tempo che la posizione dei centristi è a favore di un governo di responsabilità nazionale che eviti al paese il voto anticipato, inopportuno in un momento critico per tutta l’economia europea.

Se sfiducia alla fine ci sarà e per mano dell’area parlamentare del terzo polo, sarà proprio questo a proporre un nuovo esecutivo per affrontare responsabilmente i nodi del Paese. Ma la strada da percorrere fino al 14 è ancora lunga e i centristi si mostrano prudenti. Se Berlusconi si dimettesse prima del 14 dicembre? ”Sarebbe un gesto che apprezzerei molto” è la risposta di Casini.    Il Pd ha fatto pressing sui centristi per una mozione di sfiducia comune ed ora Pier Luigi Bersani prende atto della mozione centrista: ”E’ un gesto di chiarezza – commenta – Evidentemente la presentazione della mozione di sfiducia da parte del Pd ha messo in movimento la situazione”.