Uganda: la legge punirà i gay

Pubblicato il 24 Novembre 2009 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA

Essere gay in certe parti del mondo è un crimine da espiare, una colpa passibile di morte. Diversi stati africani costituiscono per gli omosessuali dei luoghi di non diritto, o peggio dei bastioni per la persecuzione sessista. L’Uganda è uno di questi paesi di oppressione. Qui la situazione, che già era grave, sta peggiorando radicalmente: sta per passare in Parlamento una legge che criminalizza l’omosessualità, e instaura misure repressive e di incitamento alla delazione

Nel disegno di legge si prevede la pena di morte per «omosessualità aggravata» e la persecuzione giudiziaria anche in caso di atti omosessuali commessi da Ugandesi all’estero. Questi due punti saranno, forse, eliminati dalla versione finale, grazie alla spinta di alcuni gruppi di diritti umani stranieri. Anche senza questi punti, la legge avrà però la sua vigorosa dose di barbarie. Parlare di omosessualità in pubblico sarà punibile con la prigione. Spiare e denunciare gli omosessuali sarà incoraggiato. Chi ometterà di segnalare due persone, sia gay che etero, colte durante un atto di sesso anale potrà essere trascinato davanti alla giustizia.

Malgrado la disperata opposizione di un pugno di omosessuali, la legge passerà senza problemi. I gay in Uganda sono isolati al lavoro, in famiglia e perfino nelle cliniche dove si cura l’Aids. A volte sono perfino linciati da folle inferocite. Non hanno dunque alcun tipo di riconoscimento, sono trattati alla stregua di una minorità disprezzata. Sono dei reietti, dei senza voce.

D’altronde la legge non passerà a causa dell’indifferenza della gente ma, al contrario, con la sua approvazione. A queste latitudini, si mescola un cocktail di eterosessualità vigorosa e di religiosità poco illuminata che produce un terreno fertile per la mala pianta dell’omofobia. Durante il dibattito diversi politici hanno spiegato la teoria popolare e populista che l’omosessualità, considerata una «corruzione» sia stata importata dagli occidentali, delle ambasciate e dai viaggi turistici.

Sarà bene ricordare, in guisa di conclusione, che questa barbarie, all’apparenza tutta africana, trova parte delle sue radici nel passato coloniale europeo. Diverse legislazioni omofobe di paesi africani sono semplicemente il retaggio delle costituzioni imposte dagli inglesi in epoca vittoriana, un periodo in cui l’omosessualità fu spietatamente sistematicamente repressa.