Vendola si chiama fuori: “Questo governo non mi piace”

Pubblicato il 17 Novembre 2011 - 20:16 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola (LaPresse)

ROMA – Nichi Vendola “deluso” si chiama fuori dall’appoggio a un governo che non gli piace. Il leader di Sinistra e Libertà, poco dopo aver ascoltato il discorso programmato su cui il presidente del Consiglio chiederà la fiducia affida ad una conferenza stampa la sua replica. La fiducia reale, quella dei voti, Vendola non la può dare né negare visto che non è in Parlamento. Resta però il dato politico, quello che vede Sinistra e Libertà allontanarsi dalle posizioni dei suoi alleati, il Pd e l’Italia dei Valori.

Spiega Vendola: “Festeggiamo oggi la fine di uno stile, quello stile commercial-pornografico che ha segnato la stagione berlusconiana; però non festeggiamo la fine di una politica. Avevamo aperto credito nei confronti del governo Monti apprezzandone il livello e la scelta di alcuni ministri. Le sue dichiarazioni programmatiche ci hanno invece delusi”.

”Le dichiarazioni programmatiche di Monti – ha aggiunto il governatore della Puglia – rappresentano un profilo politico conservatore e anche un elemento di continuità con le politiche economiche e sociali del governo Berlusconi. Non danno un messaggio positivo nei confronti dei giovani visto che rilanciano la riforma Gelmini. Francamente ci aspettavamo di piu’ per un’Italia che cade sotto i colpi del fango e della poverta”’.

I giornalisti hanno chiesto a Vendola se avrebbe votato la fiducia a Monti se Sel fosse  in Parlamento: ”Questa e’ la fortuna – ha risposto Vendola – di non esserci più”. In ogni caso Vendola ha assicurato che, pur nella diversita’ di vedute con il Pd, ”non è pensabile che venga strappata la foto di Vasto che sancisce l’alleanza con Di Pietro e Bersani”.

‘L’Italia  – ha aggiunto ancora Vendola – chiedeva a Monti una svolta nello stile ma anche nelle politiche. La prima c’e’ stata, la seconda, invece, no”.

”Nel discorso programmatico del premier e’ rimasta un’ipoteca – ha aggiunto il presidente della Puglia – sulla domanda di cambiamento che viene del Paese. In realta’ la bussola che guida Monti e’ la lettera di Berlusconi alla Bce che si richiama’ ad ulteriori tagli della spesa sociale. Non c’e’ invece nessun accenno al monitoraggio delle ricchezze in un paese dove c’e’ una crescita spaventosa della poverta’ anche nei ceti medi”.

”E’ inaccettabile – ha concluso Vendola – l’idea che si possa intervenire ancora sulle vicende drammatiche del lavoro smantellando la contrattazione collettiva”