Vitalizio doppio per 200 ex consiglieri regionali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2014 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA
Vitalizio doppio per 200 ex consiglieri regionali

Come funzionano i vitalizi nelle 20 Regioni italiane (Messaggero)

ROMA – Prendere ogni mese due vitalizi, cioè due assegni pensionistici, maturati spesso prima dell’età pensionabile perché si è stati parlamentari e consiglieri regionali: succede, stima il Messaggero, ad almeno 200 consiglieri regionali.

È una stima perché l’articolo di Jacopo Orsini ne stana almeno 50, di quelli col doppio vitalizio, fra le sole Lazio e Veneto. Proiettando questo dato reale sulle restanti 18 Regioni, Orsini ipotizza che ci siano almeno 200 ex consiglieri che percepiscono due assegni al mese.

Una stima però si può tentare partendo dal Lazio: incrociando l’elenco di chi è stato deputato o senatore con quelli degli ex consiglieri regionali, si trovano almeno 28 privilegiati che incassano ogni mese due assegni che valgono da un minimo di 5.200 euro netti a un massimo di 11.500 euro sempre netti.

Il più fortunato è Oreste Tofani, classe ’46, di Alatri, provincia di Frosinone, ex sindacalista della Cisnal: è stato in Regione fra gli anni’80 e ’90 e poi deputato di An e Pdl. Una carriera che gli è valsa una pensione dorata da 11.554 euro netti al mese. Subito dopo si piazza un altro ex An (e poi Pdl), Domenico Gramazio, 67 anni con 11.511. Il più ”povero” fra i privilegiati del doppio vitalizio è l’ex socialdemocratico Robinio Costi, classe ’43, che ogni mese si deve accontentare di 5.291 euro netti.

In Veneto a fare la doppietta sono una ventina: ci sono l’ex deputato del Pci e Pd ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il verde Michele Boato e il leghista Franco Rocchetta. Dunque una cinquantina in sole due grandi regioni che portano a stimare il totale delle doppie pensioni a una cifra superiore a quota 200.

Nel Lazio, fra i magnifici 28 ce ne sono poi almeno tre – l’ex Margherita poi Pd Fabio Ciani, l’ex repubblicano Mario Di Bartolomei e l’ex missino e poi An Giulio Maceratini – che sono stati anche eurodeputati. E quindi, se hanno versato i contributi, di assegni ne dovrebbero portare a casa addirittura tre. La lista degli eurovitalizi, a differenza di quella di Camera e Senato, che in questo sono molto trasparenti, non è pubblica. La scusa per tenerla segreta sono ragioni privacy di chi incassa l’assegno, nonostante si stia parlando di soldi pubblici.

Insomma, andando a guardare fra i 3.183 vitalizi erogati ogni mese, per una spesa di 168 milioni di euro all’anno, la lista dei doppi vitalizi si potrebbe ulteriormente allungare.