Base Kaliningrad, fuoco! Russia mette in scena l’attacco nucleare. In tv si insegna il lancia missile a spalla

Russia mette in scena l'attacco nucleare, nelle tv russe si insegna ad usare il lancia missili a spalla...Messaggi a testata multipla: Mosca minaccia perché per ora non vince, obiettivo il fronte interno delle democrazie liberali.

di Lucio Fero
Pubblicato il 5 Maggio 2022 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Base Kaliningrad, fuoco! Russia mette in scena l'attacco nucleare. In tv si insegna il lancia missile a spalla

Base Kaliningrad, fuoco! Russia mette in scena l’attacco nucleare. In tv si insegna il lancia missile a spalla FOTO ANSA

Kaliningrad, una volta la tedesca Konigsberg, oggi una piccola porzione di territorio russo chiuso tra Polonia e Lituania. Quella che si definisce una enclave, comunque il territorio russo geograficamente più vicino all’Occidente. Enclave che è porto e base militare, base che ospita sistemi di lancio e testate nucleari. Qui ieri è arrivato un ordine da Mosca. L’ordine è stato: “Fuoco, lanciare!”. Mosca ha dunque messo in scena il lancio di missili armati con testate nucleari, lancio con bersagli e obiettivi in Europa. Esercitazione ha detto il Comando Militare russo, però un’esercitazione messa in vetrina, volutamente messa in vetrina. Il lancio simulato di bombe atomiche sull’Occidente è un messaggio, per così dire, a testata multipla.

Armi atomiche, siamo pronti a usarle sul serio

La prima lettura possibile del messaggio, quella ufficiale e conclamata da Mosca, è: smettete di inviare armi all’Ucraina, smettete di aiutarli in modo che loro smettano di combattere e noi si possa prendere quanto dell’Ucraina riteniamo nostro e ridurre il resto alla sottomissione e impotenza. Smettete occidentali di aiutare la resistenza ucraina perché noi, se non smettete, allargheremo la guerra. Gradino per gradino sulla scala, fino a portarvi la guerra in casa, fino all’uso delle armi nucleari. Per voi occidentali l’alternativa è: fate arrendere gli ucraini o sarete puniti da una guerra grande quanto non immaginate.

La tv russa proietta lo stesso film

L’ultima in ordine di tempo sulla tv russa è il conduttore che mostra come si usa il lancia missile a spalla. Immaginate, se possibile immaginare, un conduttore di talk show che a sera vi insegna dallo schermo come si bombarda con un lancia razzi. E lo fa con il massimo ascolto televisivo. E lo fa essendo il conduttore più seguito in patria. E lo fa rendendo esplicito che lui parla anche a nome del Capo Guerra Putin. Non è un episodio, è l’aria che spira, anzi soffia, in tutta la tv russa di ispirazione e sotto controllo governativo (le altre sono state semplicemente chiuse ed è stata varata legge che bastona con 14 anni di galera giornalista che dovesse dire altro da ciò che dice il governo). Ogni sera dunque, a vantaggio di ogni famiglia russa, giungendo in ogni casa russa, viene messa in scena la guerra.

Non quella con l’Ucraina che ufficialmente non si può nominare, ma quella contro l’Occidente che può arrivare. Una sera la sbruffonata del Poseidon che cancella le isole britanniche con uno tsunami atomico, un’altra i due-tre minuti di esistenza che restano a Londra, Parigi, Berlino dopo che Mosca ha lanciato i Sartan…Mai, proprio mai la nozione pur ovvia che se Russia lancia atomiche, Russia da atomiche viene colpita. La deterrenza nucleare, il nessuno sparerà perché anche chi sparasse per primo verrebbe comunque letteralmente spianato, non fa parte della informazione-educazione di Stato impartite dalla tv russa. L’ordine alla propaganda del Cremlino è il medesimo impartito a base Kaliningrad: “Fuoco, lanciare!”

Minaccia perché non vince

La seconda lettura possibile della messa in scena atomica russa è che essa segnali che l’Armata non ce la fa. Insomma Mosca minaccia letteralmente la fine del mondo perché non ce la fa, non riesce a vincere in Ucraina. Bombarda, attacca, bombarda ancor di più, attacca ancor di più ma al giorno 70 di guerra quella che dovrebbe essere la seconda potenza militare mondiale vede la sua Armata fermata e ferita sul campo dall’esercito e dal popolo ucraini.

Putin, Mariupol e il lancio delle bugie del presidente

Che Russia non ce la faccia a vincer sul campo è lampante e documentabile nelle parole di…Putin! Dieci giorni fa Putin in diretta di Stato e di tv ha ordinato al suo responsabile militare di “non far uscire più nessuno dalla Azovstal e di cessare ogni attacco all’acciaieria che ha smesso di essere obiettivo per cui valga la pena di combattere”. Dieci giorni fa…stamane e da giorni continuano attacchi russi alla Azovstal, continuano a resistere nella Azovstal le restanti truppe ucraine, non c’è la resa degli ucraini e Mariupol occupata dai russi è tutt’altro che pacificata. Spianata, ma non pacificata. Putin produce bugie, ne farebbe volentieri a meno, ma la realtà, il rincorrere una realtà sgradita costringono Putin a sgranare progressivo rosario di bugie.

Minaccia politica più che militare, lancio missili sui fronti interni occidentali

L’ultima lettura possibile della messa in scena sul palcoscenico missilistico di Kaliningrad è che il lancio sia stato avendo come target i potenziali fronti interni occidentali. Opinioni pubbliche dei paesi delle democrazie liberali dovrebbero prendere paura e fermare i rispettivi governi nel sostegno all’Ucraina. L’Ucraina alla Russia e alla Russia il diritto di allargarsi i confini a suo piacimento dovrebbe apparire a forze politiche e pubbliche opinioni ed elettorati delle democrazie liberali un buon affare. Questo dell’Occidente che molla perché sostanzialmente imbelle è cardine e perno della strategia russa.

Lo si misura della stizza incredula per il fatto di dover combattere in Ucraina più e peggio del previsto perché gli ucraini non sono disarmati ma hanno armi che le democrazie forniscono loro. Quel lancio di missili armati di testate nucleari messo in scena a Kaliningrad ha come obiettivo strategico di aumentare in Occidente chi pensa sia un affare arrendersi, tanto ad arrendersi sono gli ucraini. In Italia pare, secondo sondaggio, siano un italiano su tre. E, secondo quotidiane cronache politiche, di certo su questa linea sono i Fratoianni e i Conte (Salvini un po’ in retrovia). Con la specifica aggravante, ma questa è miseria nostrana, che fanno quel che fanno più per far danno a Draghi che per aiutare Putin.