Darfur, mandato d’arresto per il presidente sudanese Al Bashir

Pubblicato il 4 Marzo 2009 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente del Sudan Omar Al Bashir deve essere arrestato per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Lo hanno deciso i tre giudici (un ghanese, un lettone e un brasiliano) della prima Camera preliminare della Corte Penale Internazionale.

“Le autorità di tutti i Paesi, compresi quelli che non hanno firmato il trattato (tra cui Stati Uniti, Cina, Sudan, Libia e Iran, ndr) hanno l’obbligo di arrestarlo e di riferire immediatamente alla Corte –  ha detto il cancelliere della Corte Silvana Arbia in conferenza stampa – Tutti hanno il dovere di rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza su questa materia. Anche se è presidente Al Bashir non gode di nessuna immunità”.

Khartoum si ribella alla sentenza. La tv di Stato ha definito “neocolonialista” la decisione della Corte. Ci sono state manifestazioni di piazza a favore di Al Bashir e contro i suoi giudici. Il governo ha espulso dal Sudan dieci organizzazioni internazionali, tra cui Msf, accusandole di cooperazione con la Corte Penale Internazionale. Si temono rappresaglie verso i funzionari dell’Onu, 32 mila fra personale e caschi blu.

Il pm Luis Moreno Ocampo aveva presentato nel luglio scorso la richiesta di incriminazione di Al Bashir per 10 capitoli diversi (cinque per crimini contro l’umanità, tre per genocidio, due per crimini di guerra). È la prima volta che un presidente in carica viene incriminato.

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