Israele, pressing per la liberazione di Gilad Shalit

Pubblicato il 24 Giugno 2010 - 17:16 OLTRE 6 MESI FA

Gilad Shalit

Da quattro anni Ghilad Shalit è nelle mani di Hamas. Il 25 giugno del 2006 il soldato israeliano venne rapito. Sale in Israele la protesta popolare e aumentano quindi le pressioni sul premier Benyamin Netanyahu perche’ porti a rapida buona fine la vicenda, anche a costo di pagare l’alto prezzo chiesto da Hamas: un migliaio di detenuti palestinesi, oltre 400 dei quali responsabili della morte di centinaia di civili israeliani.

Israele, a quanto risulta, ha accettato in linea di massima di pagare il prezzo richiesto ma si rifiuta di liberare alcune decine di detenuti, inclusi nella lista formata da Hamas, che formano il cosiddetto ”nucleo duro”. Teme che una volta a piede libero possano riformare le strutture clandestine del terrorismo che i servizi di sicurezza avevano molto penato a demolire. I tentativi egiziani e tedeschi di trovare un compromesso sono tutti falliti e di fatto i negoziati risultano fermi. Diverse famiglie che hanno perso parenti stretti in attentati, pur simpatizzando con Shalit, si sono espresse contro la liberazione di detenuti responsabili di alcuni dei piu’ sanguinosi attentati. Altre sono su posizioni opposte. Hamas, che si rifiuta di permettere visite della Croce Rossa a Shalit, dal canto suo insiste sulle sue condizioni. Un suo esponente a Gaza, Khalil al-Haya, ha dichiarato alla Tv del movimento islamico che ”Shalit non tornera’ a casa se Israele non paghera’ interamente il prezzo richiesto”.

Aumenta intanto la pressione dell’opinione pubblica sul governo. Il quotidiano Maariv ha pubblicato un editoriale del suo direttore dal titolo ”Non c’e’ scelta” per appoggiare la campagna a favore di Shalit. Domani nei giornali sara’ incluso un nastrino giallo che la popolazione e’ invitata a ostentare per mostrare di appoggiare la campagna. I genitori del soldato, Noam e Aviva, cominceranno domenica una marcia dalla loro abitazione in Alta Galilea fino alla residenza del premier a Gerusalemme. Si prevede che avra’ un forte sostegno di popolo.