Libia, comando alla Nato: raggiunto l’accordo fra tutti gli alleati

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il comando delle operazioni militari in Libia passerà sotto il comando della Nato. Dopo una settimana di consultazioni non-stop, che hanno registrato momenti di altissima tensione al quartiere generale della Nato, è stata la Turchia ad annunciare che è stato raggiunto un compromesso tra gli alleati per affidare il pieno controllo delle operazioni in Libia alla Nato.

L’annuncio è stato fatto da Ankara dal ministro degli esteri turco, Akhmed Davotoglu, che ha spiegato che il trasferimento del comando avverrà nel giro di uno o due giorni, cioè prima della riunione del ”gruppo di contatto” tra i paesi della coalizione, convocata per martedì 29 marzo a Londra.

La notizia, piombata a Bruxelles dove sono riuniti i leader Ue per un vertice consacrato quasi interamente alla crisi libica, è stata confermata da fonti dell’Alleanza. ”Posso confermare che un compromesso è stato raggiunto”, ha indicato all’ANSA una fonte Nato.

L’accordo è stato raggiunto in una teleconferenza con Francia, Usa e Gran Bretagna, i tre paesi sotto la cui bandiera sono state condotte finora le operazioni militari della coalizione dei volenterosi, per fare rispettare la risoluzione 1973 sull’Onu. I contatti si sono tenuti tra il segretario di stato Hillary Clinton, il ministro degli esteri francese Alain Juppé, il ministro degli esteri della Gran Bretagna William Hague e il ministro turco Davotoglu.

Per tutta la giornata di oggi, 24 marzo, si erano intensificate le pressioni sulla Francia, ormai isolata nella sua ostinazione di volere per l’Alleanza un coinvolgimento in Libia, ma senza la guida politica che secondo Parigi doveva restare alla coalizione. Da Londra, Hague aveva dichiarato invece che il controllo sulle operazioni in Libia doveva passare alla Nato ”appena possibile”.

L’Olanda aveva indicato l’accordo sul comando all’Alleanza come una condizione della sua partecipazione alle operazioni militari. Mentre un editoriale del New York Times, che normalmente dà conto degli umori americani, scriveva che una gestione Nato servirebbe meglio gli interessi degli Usa e il presidente francese Nicolas Sarkozy farebbe un grande piacere a se stesso e alla causa della democrazia in Libia se facesse un passo in dietro e accettasse il trasferimento delle operazioni.

Gli Usa avevano ribadito l’intenzione di lasciare nelle prossime ore il comando. Sul tavolo degli ambasciatori Nato, è arrivato nel pomeriggio un testo di compromesso messo a punto dagli esperti militari. Secondo il testo, i paesi che intendono continuare i raid aerei (Francia in primo luogo) dovrebbero incaricarsi di fare rispettare una no fly-zone allargata, chiamata ‘no-fly zone plus’, che includerebbe anche la possibilità di attaccare le forze di terra di Gheddafi. Mentre i paesi che si oppongono agli attacchi aerei dovrebbero assumere la responsabilità di fare rispettare la semplice ‘no-fly zone’ con azioni di sorveglianza aera e batterie di difesa anti-aerea.

Grande ”soddisfazione” alla Farnesina per l’accordo raggiunto sul comando alla Nato delle operazioni in Libia. ”Era esattamente quello che l’Italia chiedeva e anche se si tratta di un’intesa politica preliminare il nostro giudizio è certamente positivo perché – si osserva alla Farnesina – si tratta di un comando unico che evita una moltiplicazione di comandi”.

”Il Qatar rispetterà i suoi impegni sulla scena internazionale”: lo ha detto il capo di Stato maggior del Qatar, generale Hamad Bin Ali Al-Attyah, al termine di un incontro a Parigi con il ministro francese della Difesa, Gerard Longuet.

Il piccolo emirato affacciato sul golfo Persico è attualmente il solo Paese arabo a partecipare, con due caccia Mirage 2000, alla campagna aerea della coalizione per instaurare una no-fly zone in Libia, nel quadro della risoluzione 1973 dell’Onu.

Da parte sua, Longuet ha precisato che quella del generale del Qatar è stata una visita di protocollo. ”Il generale applica la politica del suo governo. Condividiamo perfettamente questa politica e siamo in sintonia” con le autorità di Doha, ha detto ancora Longuet.

I due caccia del Qatar sono basati a Creta, al fianco di due Mirage 2000 della Francia, per partecipare alle operazioni della coalizione.