Venezuela, Chavez si rivolge al cielo:”Dio dammi altro tempo”

Pubblicato il 6 Aprile 2012 - 22:24 OLTRE 6 MESI FA

CARACAS, 6 APR – Prima un appello diretto al cielo, ''Dio dammi ancora tempo'', poi le indiscrezioni secondo le quali Hugo Chavez, il presidente venezuelano ammalato di cancro, sia pronto a fare ricoverarsi in Brasile perchè gli resterebbero pochi mesi di vita soltanto.

Con un macabro tam tam impossibile da verificare, blogger ed oncologi, anonimi e no, continuano a scrivere e a dichiarare che Chavez è sull'orlo della morte. E lui sembra volerli assecondare.

Durante una messa, celebrata per ''raccomandare al Signore'' la sua salute nella citta' natale di Barinas, circondato dai genitori e figli, Chavez ha implorato: ''Dio dammi ancora tempo. Anche se dovessi vivere tra le fiamme, devo fare delle cose per il popolo e la patria. Non portarmi via''. Poi – in diretta tv – piangendo e con un rosario al collo, con voce incrinata Chavez ha detto: ''Non posso trattenere le lacrime, perche' ho sentito le mani di mia madre e mio padre sulle spalle. Dio, da quanto tempo non le sentivo insieme''. ''Avevo bisogno di sfogarmi per cio' che sto affrontando, ma grazie a Dio sto recuperando'', ha anche confessato il presidente, in riferimento al primo ciclo di radioterapie a cui si e' appena sottoposto a Cuba, dove gli hanno gia' estirpato due tumori.

Nonostante questa sua ennesima assicurazione, i gossip sulla sue condizioni di salute sono ormai un tran-tran quotidiano.

Per un blogger di Caracas, durante le cure a Cuba Chavez ''ha subito un violento scompenso''. Un oncologo venezuelano di Miami ha ribadito che il presidente ''ha pochi mesi di vita''. E suoi colleghi anonimi di Caracas non hanno scartato ''nuovi interventi''.

Tant'e' che, ai rumor che Chavez è pronto andare a San Paolo per riunirsi con l'ex collega Luiz Inacio Lula, appena guarito da un cancro alla laringe, un blogger locale ha assicurato: ''E' una scusa per farsi ricoverare nella stessa clinica dove si e' curato Lula''. Nella quale hanno superato lo stesso incubo anche la presidente brasiliana Dilma Rousseff ed il suo collega paraguayano Fernando Lugo. ''Non ne so niente, ma siamo pronti a riceverlo'', ha assicurato un medico della clinica.