Sarah Scazzi, “Sabrina è l’assassina, ma quante bugie di zio Michele”. Le parole del gip

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

“Sabrina Misseri ha ucciso Sarah Scazzi, ma suo padre Michele continua a mentire”. Sono queste le motivazioni per cui il gip Martino Rosati ha rifiutato la richiesta di scarcerazione per Sabrina, nella vicenda del delitto di Avetrana. Le parole dell’ordinanza sono state riportate da Giuliano Foschini in un articolo pubblicato su Repubblica.

Zio Michele, dunque, pur non essendo l’esecutore materiale dell’omicidio, avrebbe nascosto una parte di verità a investigatori e inquirenti. Ecco cosa ha scritto Rosati: “I ripensamenti di Misseri non giovano alla sua credibilità e, pur dopo il ponderosissimo incidente probatorio, diversi e rilevanti sono gli aspetti ancora incerti e sui quali egli, con ogni probabilità, ha deliberatamente mentito”.

Il gip, ha sottolineato Foschini, ha anche fatto alcuni esempi concreti: “Non si è capito ancora bene se il telefonino di Sarah abbia squillato o vibrato né dove esso si trovasse rispetto al corpo esanime della ragazzina. Né è chiaro come e quando la batteria si sia staccata, sempre ammettendo che tale distacco sia stato accidentale. Non è stato ancora in grado di spiegare, Michele Misseri, nemmeno che fine abbia fatto la cintura utilizzata per strangolare la nipote, né perché mai, in occasione dei suoi precedenti racconti, egli abbia reiteratamente indicato lo strumento del delitto in una corda, peraltro con vari nodi attorno al collo. Così come poco convincente risulta la circostanza da lui addotta per giustificare il denudamento del cadavere, essendo decisamente improbabile che gli indumenti indossati dalla vittima, in quando ridotti e aderenti (una canotta, un bikini e uno short) si potessero sfilare da quel corpo, quand’anche si fosse poi ridotto a scheletro, e potessero risalire in superficie con le acque eventualmente esondanti dal pozzo”.

Invece, sottolinea Foschini, “il giudice è convinto che le parole su Sabrina siano genuine: «Ha accusato la figlia ma comunque ha lanciato una ciambella marginalizzandone il contributo nell´esecuzione del delitto»”. Basandosi sui risultati delle perizie del medico legale Luigi Strada, Rosati ha infine cambiato di mezzora l’orario del delitto.