Alfano. Sallusti avverte Letta: i traditori “portano sfiga”, “sòla come Monti”

Pubblicato il 17 Novembre 2013 - 07:28 OLTRE 6 MESI FA

Alessandro Sallusti non conosce le mezze misure e passa a massaggiare Angelino Alfano come un comunista qualunque, fin dal titolo del suo commento sul Giornale di Berlusconi alla scissione del Pdl guidata dallo stesso Alfano, il segretario che sembrava, secondo Berlusconi, di non avere il quid.

Il tono lo dà il titolo:

“Il tradimento è servito. Alfano passa a sinistra”.

Segue la giusta dose di insulti:

“Alfano ha gettato il giaccone blu e ha indossato il loden, che dal tempo di Monti è divisa di ordinanza dell’antiberlusconismo, ca­po senza il quale non si è am­messi nei palazzi che conta­no, nei salotti buoni della fi­nanza, della borghesia chic, nelle sacrestie.

L’ex delfino ha reso ufficiale il tra­dimento. Insieme ai suoi mi­nistri e a qualche senatore e deputato lascia Forza Italia per fondare, in compagnia di qualche altro disperato della politica (Casini? Mauro?), un nuovo partito sul modello di Gianfranco Fini. A nulla è val­so l’ultimo appello di Berlu­sconi per l’unità. Eviden­temente, da buon doppiogio­chista, aveva già giurato, e non da ieri, fedeltà ad altri.

Alfano. Sallusti avverte Letta: i traditori "portano sfiga", "sòla come Monti"

Alessandro Sallusti avverte Letta: i traditori “portano sfiga”, Alfano. “sòla come Monti”

Hanno preso i voti degli italiani con la menzo­gna e l’imbroglio per conse­gnarli al nemico statalista, al­le banche, alle procure, agli euroburocrati. Pazienza. An­zi. Meglio così. Da oggi Forza Italia è più libera, indebolita in Parlamento, ma sicura­mente più forte tra la sua gen­te. E siccome prima o poi (scommetto più prima) si tor­nerà a votare, la verità verrà a galla. Perché un conto è fare le rivoluzioni a tavolino tra­dendo partito ed elettori, al­tro è chiedere al popolo il mandato a rivoluzionare lo Stato. E nelle urne è certo che questa combriccola farà la fi­ne di altri imbroglioni, vedi Fi­ni, vedi Monti e la sua promes­sa il giorno dell’insediamen­to: non scenderò mai in cam­po come soggetto politico.

Anche se fossi in Letta non stapperei champagne. Pri­mo perché imbarcare tradito­ri porta sfiga, secondo per­ché chi tradisce una volta tra­dirà sempre, terzo perché il suo governo è più di là che di qua già per gli affari suoi (ca­so Cancellieri e bocciatura europea della manovra). An­che il vecchio Napolitano non lo vedo bene. Dopo le sò­le Monti e larghe intese, ora ci rifila quella Alfano.

Le prova tutte per liberarsi di noi e con­segnare il Paese ai suoi vec­chi compagni comunisti. Ha avvelenato i pozzi, pensa di essere il più furbo di tutti. Ma in vita non ne ha mai azzecca­ta una (arrivò persino ad ap­plaudire l’invasione sovieti­ca dell’Ungheria e gli eccidi che ne seguirono). E questa operazione, che porta la sua firma, sarà l’ennesima patac­ca che si porterà nella tomba”.