La crisi unisce Europa e America, ricetta Berlusconi: “Stampiamo euro”

Pubblicato il 2 Giugno 2012 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

Manca il lavoro in tutto il mondo, anche in America non va, Obama incolpa l’Europa.  Risultato: “Disoccupati record, Borse ko” (Stampa), “Il lavoro non c’è, Borse giù” (Corriere della Sera), “Tempesta sulle Borse (Sole 24 Ore), “Borse giù, paura per l’euro” (Messaggero), “Borse, spread, lavoro: un altro venerdì nero” (Fatto Quotidiano), ma ormai non c’è quasi venerdì che non sia nero; e così “L’euro rischia la fine”. In realtà c’è chi ci pensa davvero e trova in Berlusconi, in crisi di astinenza da titoli sui giornali, uno pronto a lanciare la “pazza idea“: “Stampare euro con la nostra zecca”. Il Giornale ci apre col titolo: “Svolta Berlusconi. Ultimatum all’euro”, la riportano nei sommari di prima Repubblica e Corriere della Sera, titolino su Sole 24 Ore, Messaggero e Libero.

Intanto in Italia la disoccupazione ha toccato il record da 13 anni: 10,9% e Monti ripete il refrain: “Ce la faremo” (Sole 24 Ore).

Alziamo lo sguardo con la International Herald Tribune (New York Times): “Da Usa a Europa ci sono nuovi segnali che la crescita perde colpi in tutto il mondo”.

Lo scandalo calcio scommesse fa fibrillare. La nazionale ha perso tre a zero con i russi, “tra i fischi” (Messaggero).  Prandelli provoca: “Se serve non andiamo agli europei” (Messaggero), per Repubblica, Stampa e Gazzetta dello Sport è una “proposta shock”, per Libero si tratta di una “debolezza” perché è “mollato da tutti” e lui “delira”, per il Giornale bisogna reagire: “Andiamo agli Europei alla faccia dei Pm”.

Si ha l’impressione che l’intervento della Procura della Repubblica di Cremona nel calcio italiano possa diventare un alibi a una debolezza più grave. Come ricorda la Gazzetta dello sport siamo alla “terza sconfitta consecutiva” della nazionale, e tutto si riduce a puro banale calcio mal giocato: “Sprecona in attacco, addormentata in difesa” è giudicata la nazionale dalla Gazzetta. E il Corriere dello Sport lancia l'”allarme Italia. La Russia ci umilia”. Poco spazio sulle prime dei due quotidiani sportivi all’inchiesta e alle sparate tipo Buffon. Nello scandalo si è inserito invece un filone di ridicolo, con la polemica a distanza tra Giancarlo Abete, presidente della Figc, e Stefano Palazzi, giudice sportivo, per i patteggiamenti concordati con alcune società.

Antonio Polito sul Corriere della Sera elabora: “Se Prandelli si trova a fare il commissario politico”.

Ma perché agitarsi tanto il calcio è così, così è lo sport professionale in tutto il mondo, non sono artisti, sono gladiatori, alla gente non importa nulla della morale, importa lo spettacolo. Oggi il Messaggero scopre che anche i gladiatori del Colosseo, quelli veri alla Russel Crowe, non quelli che agitano i vigili urbani del sindaco Alemanno, si dopavano: con i semi di sesamo. Che ai tifosi degli scandali non interessi molto lo si è visto ormai tante volte e lo si vede anche questa, con gli applausi a Gigi Buffon dei tifosi dello stadio di Zurigo ieri: erano migliaia di italiani, molti lavoratori emigrati, frontalieri, giornalieri, non hanno altro dalla vita se non il lavoro e il sogno del riscatto di una vittoria azzurra. Chi ha memoria ricorda, chi non c’e l’ha consulti Google, pensando al riscatto dei tanti gastarbeiter italiani in terra di Germania.

Che siamo un po’ tutti nel pallone e andremo sempre peggio, almeno stando agli astri, sembra confermarlo il titolo principale del Fatto: “Aumentano la benzina e reglano 285 milioni allo slot machine. Nelle casse del Governo giace un tesoretto destinato ai concessionari del gioco d’azzardo, favoriti dal Governo Berlusconi con uno scandaloso sgravio fiscale. Che aspetta Monti a cancellarlo per devolvere i fondi alla ricostruzione dell’Emilia?”.

Intanto il Papa visita Milano e per i quotidiani della città è cronaca locale. Corriere della Sera: “Il Papa: laici e fedeli assieme per cercare il bene comune”. Accanto al titolo una foto che se non fosse Pisapia che aggiusta la mantelletta del Papa scompigliata dal vento avrebbe già fatto polemica. Stessa foto sul Giornale. Normale foto del Papa che scende dall’aereo sul Messaggero e del Papa in teca blindata su Repubblica. Certamente quel gesto di Giuliano Pisapia è il gesto compulsivo di una persona educata verso un signore che potrebbe essere suo padre. Ma il gesto politico del sindaco di sinistra di Milano in un atteggiamento così servile forse sfugge ma è solo un segno della anestesia generale che assopisce i nostri circuiti razionali.