Eugenio Scalfari contro Barbara Spinelli, una frattura divide la sinistra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2013 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Eugenio Scalfari contro Barbara Spinelli, una frattura divide la sinistra

Barbara Spinelli e Giorgio Napolitano

ROMA –  Una frattura divide la sinistra: Eugenio Scalfari ha duramente criticato Barbara Spinelli e Barbara Spinelli gli ha risposto, mentre il Corriere della Sera ha dato un certo risalto allo scontro, tutto verbale, tutto giornalistico.

Barbara Spinelli, che ha preso sempre più una derivata intellettual giacobina alla Paolo Flores D’Arcais, ha più volte critiato e di solito con ragione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“oltre che dalle sue proprie qualità intrinseche, anche da altre due che nella iconostasi della sinistra italiana hanno un certo peso: è figlia di Altiero Spinelli, uno dei padri della Europa unita ed è stata compagna di Tommaso Padoa Schioppa, che fu ministro dell’Economia in governi di sinistra”.
Scalfari, nel suo editoriale della domenica per Repubblica ha scritto:
“Il fuoco dei cannoni da strapazzo si concentra su Napolitano. Spara Grillo, spara Travaglio, spara perfino Barbara Spinelli. Quest’ultimo nome mi addolora profondamente. Sento da tempo un profondo affetto per Barbara e stima per la sua conoscenza dei classici, della filosofia, delle scritture d’ogni tempo e luogo. Ma conosce poco o nulla la storia d’Italia quando pensa e scrive che la decadenza cominciò negli anni Settanta del secolo scorso e perdura tuttora.
Questo, cara Barbara, è un Paese dove parte del popolo è incline e succube di demagoghi di ogni risma. Cominciò – pensa un po’ – da Cola di Rienzo; ha sempre odiato lo Stato e le istituzioni; Mussolini non fu un incidente della nostra storia come pensava Croce, ma un fenomeno con caratteristiche antropologiche prima ancora che politiche, come disse Ferruccio Parri.
Ho letto nel tuo ultimo articolo che forse il grillismo potrebbe essere sperimentato. E ho anche ascoltato l’altro giorno i tuoi appunti su Napolitano affidati alla “recitazione” di Travaglio.
Ti assicuro che da questo momento in poi cancello dalla mia memoria quanto ho ora ricordato. Voglio solo pensare il meglio di te a cominciare dal fatto che sei la figlia di Altiero Spinelli. Ricordalo sempre anche tu e sarà il tuo maggior bene”.
Ha risposto Barbara Spinelli lunedì su Repubblica:
“Sono stupita dalle parole che Eugenio Scalfari dedica  non tanto e non solo alle mie idee sulla crisi italiana ma, direttamente, con una violenza di cui non lo credevo capace,  alla mia persona.
Violento è infatti l’uso che fa di Altiero Spinelli, del quale nessuno di noi può appropriarsi: chi può dire come reagirebbe oggi, di fronte alle rovine d’Italia e dell’Europa da lui pensata nel carcere dove il fascismo l’aveva rinchiuso, e difesa sino all’ultimo nel Parlamento europeo? Non ne sono eredi né Scalfari, né il Presidente della Repubblica, e neppure io. Il miglior modo di rispettare i morti è non divorarli, il che vuol dire: non adoperarli per propri scopi politici o personali. Mi dispiace che Scalfari abbia derogato a questa regola aurea.
Quanto al Movimento 5 Stelle, io dico che va ascoltato: non è solo l’Italia peggiore che ha votato per lui a febbraio. Senza la sua scossa il discorso pubblico continuerebbe a ignorare la crisi dei partiti, i modi del loro finanziamento, l’abisso che li separa dalla loro base. Mettere M5S sullo stesso piano di Marine Le Pen o di Alba Dorata più che un errore è una controverità. È anche un gesto di intolleranza verso chi la pensa diversamente. In proposito vorrei dire un’ultima cosa: è inutile e quantomeno scorretto accusare Grillo di condannare alla gogna i giornalisti, quando all’interno d’una stessa testata appaiono attacchi di questo tipo ai colleghi”.
Replica di Scalfari:
“Cara Barbara, io ho già dimenticato le cose per me sgradevoli che ho ascoltato nella trasmissione di Travaglio e quelle che tu hai scritto su Grillo sul nostro giornale. L’unica cosa che non dimentico è il mio antico affetto nei tuoi confronti”.