Giovanni Floris, stipendio quadruplicato (e paracadute), Enrico Paoli su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2013 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Floris, stipendio quadruplicato (e paracadute), Enrico Paoli su Libero

Floris, stipendio quadruplicato (e paracadute), Enrico Paoli su Libero

ROMA – Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò, secondo Brunetta “ha quadruplicato lo stipendio”. Questa la testi dell’ex ministro di Forza Italia:

“Il conduttore di ‘Ballarò’ – scrive Brunetta – sarebbe stato per molti anni legato alla Rai da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. A partire dal 2007, su suo personale impulso, avrebbe richiesto e ottenuto dalla Rai la stipula di un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, ricevendo un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza, con un evidente aggravio di costi per l’azienda. Perché la Rai ha accettato delle condizioni tanto sfavorevoli?”

Scrive Libero:

A scoperchiare la pentola dei trucchi dei furbetti del video, rilanciando ciò che Libero aveva denunciato già a suo tempo, è il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, sempre più convinto che la Rai debba essere una casa di vetro, e non un casinò dove ognuno fa il suo gioco. «Il conduttore di Ballarò», spiega esponente azzurro che ha presentato un’interrogazione alla commissione di Vigilanza sulla Rai, «su suo personale impulso, avrebbe richiesto e ottenuto dalla Rai la stipula di un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, ricevendo un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza, con un evidente aggravio di costi per azienda». Da giornalista non superava i 100mila euro all’anno. Oggi tocca i 500mila. Insomma, perché accontentarsi del «semplice» stipendio da redattore se si può quadruplicare il fatturato da conduttore? A regalare questo benefit a Floris fu l’allora direttore generale della Rai, Claudio Cappon mentre il suo successore, Mauro Masi, tentò – invano di smontarlo ingaggiando una dura battaglia con i vertici aziendali.

Sin qui le ragioni, diciamo così, del mercato dei conduttori. Che fanno loro il prezzo, come insegna il caso Fabio Fazio, capace di imporre alla Rai una cifra, nettamente superiore al milione di euro, fuori da ogni logica. Ma Floris è uno che vuol sempre cadere in piedi. «Il nuovo contratto», spiega Brunetta, «conterrebbe al suo interno una piccola, ma interessante clausola, secondo la quale, alla scadenza del contratto, la Rai sarebbe obbligata alla riassunzione. Se tutto questo fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un contratto di lavoro mai visto nel panorama giuslavorista, che racchiude al suo interno tutti i benefici di un contratto da libero professionista, insieme alle garanzie di un contratto a tempo indeterminato, praticamente un sogno per le migliaia di giovani precari che lavorano nel mondo dell’in – formazione, a partire dalla Rai». E dire che proprio Floris è l’autore di un libro, visto che all’attività di conduttore affianca quella di autore, dal titolo eloquente: «Mal di merito. L’epidemia di raccomandazioni che paralizza l’Italia». Ovviamente Brunetta auspica che «la presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi contribuiscano a fare piena luce su questa vicenda, che se confermata, si configurerebbe come unvero schiaffoalla politica di risanamento e spending review promossa dagli attuali vertici Rai». In attesa dei vertici di viale Mazzini ci accontentiamo di Crozza.