Lazio. Regalo al Vaticano: i suoi b&b non chiuderanno mai…

Pubblicato il 5 Settembre 2015 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Lazio. Regalo al Vaticano: i suoi b&b non chiuderanno mai...

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. Un bel regalo al Vaticano e agli albergatori ricchi

ROMA – Il sempre meno “compagno” Nicola Zingaretti, presidente dela Regione Lazio, perseguita decine forse centinaia di migliaia di romani che operano  bed and breakfast e case vacanze, dà una mano a deprimere l’economia di Roma e fa un regalo non da poco agli albergatori con stelle.

La denuncia è scritta da  Thomas Mackinson sul Fatto. Mancheranno, sostiene, 1,2 milioni di posti letto, mica uno scherzo, ammesso che il Giubileo porti a Roma qualcosa di diverso dai pellegrini che vanno negli ostelli di preti e suore.

Per questi ultimi, residenze, ostelli, case di pertinenza vaticana nessun vincolo. Ma per i cittadini italiani che arrotondano le entrate con case vacanze e bed and breakfast Nicola Zingaretti fa la faccia feroce: 100 giorni, più di 3 mesi, di chiusura per le case vacanze “non professionali” e 120 giorni, 4 mesi, il doppio dell’attuale “fermo”, per i bed and breakfast.

Quatto quatto, in agosto, Nicola Zingaretti ha firmato la proposta di “Nuova disciplina delle strutture ricettive extralberghiere”, il nuovo Regolamento Regionale che dovr ora essere esaminato dal Consiglio regionale del Lazio.

Si tratta, prevede Thomas Mackinson, di una

“stretta che rischia di cancellare un milione di posti letto tra bed&breakfast, ostelli, affittacamere, case per vacanze. […] Le nuove norme, in tutto 20 articoli, sono state presentate come “antidoto” all’abusivismo e al rischio sicurezza, a partire dall’obbligatorietà di denuncia anche da parte dei privati che offrono la loro stanza in rete per ospitare i turisti. Il fatto che entrino in vigore alle porte del Giubileo pone però una serie di problemi, rischi e polemiche. Primo tra tutti, quello di limitare fortemente l’offerta di ospitalità a buon mercato per i quasi 100mila pellegrini al giorno attesi nella Capitale, a tutto vantaggio degli albergatori tradizionali.

“Non a caso c’è chi sostiene che, dietro le quinte, si sia mossa la lobby degli hotel diConfindustria e Confcommercio, le stesse che hanno poi generosamente messo a disposizione dell’Agenzia Regionale del Turismo unpacchetto software che consentirà di setacciare il web e verificare in tempo reale se le stanze private proposte sui portali tipo Airbnb siano autorizzate o meno. In caso contrario, scatta il deferimento alle autorità competenti con multe salate e sigilli. Scelte che, a detta di alcuni, penalizzerebbero i b&b a carattere familiare (massimo tre stanze) e le case vacanza, cioè proprio le forme di ricettività più economiche e diffuse nel tessuto sociale.

Teme effetti nefasti, ad esempio, l’associazione di categoria dei b&b e degli Affittacamere, già socio fondatore di Confturismo che annuncia battaglia in occasione degli Stati generali del turismo sostenibile, in programma dall’1 al 3 ottobre a Pietrasanta (Ma). “La nuova legge ha un chiaro intento punitivo, sarà un flagello”, sostiene il presidente dell’Anbba, Marco Piscopo, che ha scritto parole infuocate alla commissione Giubileo della Misericordia e alla Regione, lamentando anche il mancato coinvolgimento al “tavolo” da cui è nato il nuovo regolamento.

L’ufficio tecnico dell’Anbba ha anche provato a “pesare” effetti e danni del posto letto sacrificato sull’altare del regolamento. Se i1.801 B&B romani dichiarati e regolari (capacità ricettiva massima 3 camere per sei posti letto) nel 2016 dovranno chiudere per 120 giorni dovranno rinunciare a offrire una sistemazione a circa 570mila presenze. Per le case vacanze i giorni di chiusura indicati sono 100 e per le 3.411 strutture registrate non si avrebbe più un’offerta di 10.233 posti giornalieri ma di 600mila in meno. In totale, tra le due categorie, si perderebbero per strada 1,2 milioni di posti, con un danno stimato di oltre 36 milioni.  Con effetti non secondari per chi ha intrapreso questa attività ben oltre il 2016”.