Letta salta la Scala, Libero: “Paura di fischi per le troppe tasse, sue e di Pisapia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA
enrico letta

Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – Il premier Enrico Letta diserterà la passerella milanese di Sant’Ambrogio alla Scala. La prima fila del palco reale sarà occupata soltanto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e da sua moglie Clio.

Nella roccaforte arancione del Nord Italia, dove la sinistra ha strappato il capoluogo al centrodestra dopo oltre vent’anni, il presidente del Consiglio Pd sceglie l’esilio volontario. La risposta è già stata inviata nei giorni scorsi al sindaco di Milano Giuliano Pisapia: il gran rifiuto è motivato ufficialmente con “impegni personali” del premier, ma sono in tanti a vedere nel diniego di Letta la scelta di dribblare potenziali contestazioni in piazza e nel foyer del teatro.

 

Scrive Massimo Costa su Libero:

D’altronde il bombardamento del sindaco Giuliano Pisapia verso il governo dura da mesi: già a luglio il sindaco chiedeva un cambio di passo («Non si può continuare a rinviare»), mentre a ottobre criticava senza mezzi termini i vincoli del patto di stabilità («Penalizza troppo Milano»). Solo sull’Expo 2015 si è ricomposto l’asse Milano-Roma. Poi, settimana scorsa, è scoppiata la bomba della seconda rata Imu. Nonostante l’annuncio in pompa magna sull’abolizione della tassa sulla casa, infatti, a gennaio i milanesi dovranno versare una quota dell’impo – sta. Pisapia aveva alzato l’ali – quota allo 0,6% per far quadrare i bilanci confidando nel rimborso di Roma, mentre l’ese – cutivo è intenzionato a rimborsare Palazzo Marino soltanto di una parte dei potenziali ricavi. A caldo, il sindaco ha parlato di «gravissimo scontro istituzionale» e dichiarato di essere pronto a «sfiduciare il premier Letta».

Non solo. Il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, decano della sinistra radicale milanese, lancia da giorni la provocazione del boicottaggio: «Le promesse sull’Imu sono state completamente disattese, il sindaco non partecipi alla Prima della Scala o non inviti il premier Letta». Le pressioni della sinistra milanese contro il premier Pd si sono moltiplicate. Qualcuno auspicava manifestazioni in piazza Scala, teatro tradizionale delle proteste di Sant’Ambrogio; altri ipotizzavano nuove dichiarazioni di fuoco del padrone di casa Giuliano Pisapia. Meglio dare forfait che assistere alla Traviata di Verdi da ospite indesiderato. Alla vigilia della Prima, oltretutto, Milano sarà teatro dello show di Matteo Renzi: il sindaco di Firenze, l’arcinemico interno del premier, chiuderà la campagna per le primarie Pd nel capoluogo lombardo. E lo stesso Pisapia, totem dell’ultrasinistra, non ha nascosto le sue simpatie politiche per Renzi: «Matteo è l’unico in grado di vincere le elezioni e guidare un’ampia coalizione» (…)