Libero: “Pensione Matteo Renzi, contributi pagati da noi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2014 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

Libero: "Pensione Matteo Renzi, contributi pagati da noi"ROMA – Dopo la casa e l’affitto, ecco i contributi. Libero scrive infatti “non solo la casa, per Renzi gratis pure i contributi“. Il quotidiano di Maurizio Belpietro riporta infatti la vecchia storia dell’assunzione di Renzi e della pensione pagata da Provincia e Comune.

Giacomo Amadori su Libero ricostruisce:

Per anni Renzi è stato socio e lavoratore parasubordinato dell’azienda di famiglia, la Chil srl. Forse perché il co.co.co ha una contribuzione Inps bassa, non ha fondi previdenziali aggiuntivi e non matura Tfr. Il 27 ottobre del 2003, però, due giorni prima dell’annuncio della sua candidatura da parte della Margherita a presidente della Provincia, viene assunto come dirigente. La Chil gli paga i contributi sino all’elezione del giugno del 2004. Quindi tocca alla Provincia versargli le «marchette », parametrate sullo stipendio da dirigente e non su quello da precario.

Ma quali sono i numeri dei versamenti? Ce li fornisce sempre Amadori:

Il consigliere provinciale di Forza Italia Guido Sensi ha recuperato un documento da cui si evince, per esempio, che nel periodo compreso tra l’1 aprile e il 21 giugno del 2009 (fine del mandato) vengono versati per Renzi 2893,94 euro per il fondo di previdenza per dirigenti «Mario Negri», 906,61 per il Fondo assistenza sanitaria e 1185,27 euro a titolo di contributo per l’associazione «Antonio Pastore », altra ’assicurazione contrattuale. Terminato l’incarico in Provincia Renzi torna al lavoro dal 22 al 24 giugno 2009, periodo in cui usufruisce di tre giorni di ferie, quindi ripiomba in campagna elettorale.

L’1 marzo e il 28 marzo 2013 il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli chiede lumi al vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi sulla posizione previdenziale del Rottamatore. La donna elenca i rimborsi versati sino a quel momento per il Tfr alla Chil da Provincia (quasi 19 mila euro) e Comune (15 mila euro): in tutto circa 34 mila euro dal 2006 al 2013 con un picco di 5112 euro per l’anno scorso.