Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Io, lei e loro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2015 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Io, lei e loro"

Una scena del film “Io e lei”

ROMA – “Io, lei e loro” è il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di giovedì 1 ottobre.

“Come se stare insieme fosse un crimine…”. Il senso del film Io e lei è tutto in questa frase di Sabrina Ferilli alla sua compagna ritrovata Margherita Buy. È la frase più “politica” di un film “politico” come pochi altri, sebbene la parola politica e i politici, per fortuna del film e degli spettatori, non compaiano mai: o forse proprio per questo.

Io e lei di Maria Sole Tognazzi, da oggi nelle sale, andrebbe proiettato anzitutto in Parlamento e a Palazzo Chigi. Perché è in quel mondo a parte ignorante e ipocrita chiamato abusivamente“politica” che la normalità di una coppia omosessuale è considerata tuttoggi, addì 1.10.2015, una stranezza, una perversione, una malattia, un problema. E il film proprio questo racconta: la normalità di due cinquantenni, Federica e Marina, che si amano e vivono insieme. Marina (Ferilli) è sempre stata lesbica, Federica (Buy) lo è diventata dopo essere stata moglie e madre. O meglio, do-po avere smesso di essere moglie di Sergio (il grande Ennio Fantastichini), ma continuando a essere in tutto madre di Bernardo (Domenico Diele, il protagonista di 1992). Era più normale prima o adesso, Federica? È il dilemma che pone a se stessa e, inevitabilmente, alla sua donna. “Io non sono lesbica come te”, dice in un momento di crisi. E Marina, che parla come mangia: “Sei stata tutta la vita la moglie di Sergio e la mamma di Bernardo: ora basta, goditi un pochino ‘sta libertà che c’h ai ”.

Normalità non è cieli azzurri, rose e fiori, cuore e amore. È umanità, semplicità, naturalezza, quotidianità. Non c’è ombra di perversione, e neppure di sesso, in questa commedia politica. E non c’è nemmeno l’effettaccio della battuta facile, che verrebbe spontanea in diversi contesti e situazioni (la donna che insegna all’altra a parcheggiare l’auto e la manda a sbattere è proprio irresistibile). Ogni tanto, in una sceneggiatura di forte impronta omosessuale, si avverte il rischio della caricatura all’incontrario: la coppia lesbo che svolazza felice sulla spiaggia incontaminata davanti a tramonti da favola, mentre nella coppia etero si guardano solo partite di calcio (e del campionato olandese) e si discute di cibo, di caccia e di vacanze al mare, ovviamente da parte del maschio, perché la moglie non ha diritto di parola. Poi però l’idillio di Federica e Marina viene infranto da due traumi, anch’essi normali: la pubblicità e il tradimento (…)