Scalfari: Grillo e Berlusconi Dulcamara, Monti incorente

Pubblicato il 10 Febbraio 2013 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA
beppe grillo a vicenza

Folla oceanica per Grillo a Vicenza

Eugenio Scalfari ha avuto da Mario Monti, che prima adorava, un’altra ragione per criticarlo in pubblico. L’occasione è data, nelle parole dello stesso Scalfari, dal “parere contrario” di Monti alla “dichiarazione effettuata da un gruppo di candidati nelle liste civiche di Monti che fa capo a Lorenzo Dellai, ex presidente della Provincia autonoma di Trento, che suggerisce agli elettori di votare Ambrosoli alla presidenza della Regione Lombardia anziché il candidato montiano Albertini; uno stesso suggerimento era già stato dato da Ilaria Borletti Buitoni, capolista montiano in Lombardia per la Camera dei deputati.

A questo appello, ricorda Scalfari,

Monti ha da parte sua espresso un parere contrario rilanciando la candidatura di Albertini alla Regione, anche se non ha alcuna possibilità di riuscita e giova soltanto alla eventuale vittoria di Maroni [candidato della Lega Nord]”.

Qui il giudizio, più che negativo deluso e amareggiato, su Monti:

“Non è un bell’esempio di coerenza con gli interessi generali della democrazia e del paese”.

Dato a Monti il suo giusto, Scalfari contesta chi sostiene che, a 14 giorni al voto e la gente si sia

“stufata della politica e di questa campagna elettorale. [Al contrario] gli ascolti dei dibattiti televisivi sono alti; piazze e teatri dove parlano i protagonisti politici sono pieni; slogan, proposte, invettive, programmi, si incrociano; gli aspiranti a governare elencano i provvedimenti che intendono prendere nei primi cento giorni di governo. Le tifoserie sono mobilitate. Le persone che si incontrano si scambiano tra loro la domanda: come pensi che andrà a finire?”.

Anche “gli arrabbiati” rafforzano Scalfari nella sua convinzione perché non danno certo “un quadro di indifferenza”. Anche gli indecisi confermano la tesi:

“sono ancora molti ma negli ultimi sondaggi risultano in diminuzione. L’astensionismo è valutato tra il 20 e il 25 per cento, più o meno come da molti anni in qua. Quindi non è vero che la gente si è stufata”.

Certo c’è confusione per le tante liste e partiti e schieramenti, ma questo

“non è indifferenza ma disorientamento, perciò la gente cerca a suo modo di semplificare. Il populismo è certamente una semplificazione. Avreste mai pensato un anno fa che sommando insieme Berlusconi e Grillo si arrivasse almeno al 40 per cento dei consensi registrati dagli ultimi sondaggi? Se non addirittura al 50?”.

Berlusconi ormai promette la luna a ruota libera; Grillo lancia il suo “vaffa” in tutte le direzioni, sui partiti, sulla politica, sull’Europa, sullo “spread”, sull’euro. Se sapesse che Aristotele enunciò la primazia della politica su tutte le altre attività dello spirito, il “vaffa” colpirebbe sicuramente anche lui. È possibile che metà degli elettori possano affidarsi a questi Dulcamara?”.

La Lega poi

“ha un solo obiettivo: conquistare la regione Lombardia e contrapporre la macro-Regione padana al resto d’Italia. Piemonte-Lombardia- Veneto detteranno legge al governo nazionale, quale che sia il suo colore”.

Colpo finale per Antonio Ingroia e i suoi sostenitori. Ingroia

“guida una lista molto minoritaria ma che può essere determinante in alcune Regioni, tra le quali la Lombardia, la Sicilia, la Campania. Determinante non per vincere ma per far vincere Berlusconi e la Lega. Analoga in quelle Regioni è la posizione di Monti.

“A chi contesta ad Ingroia questo gioco a perdere per far vincere il peggiore, la risposta l’ha data Marco Travaglio a “Otto e mezzo”: il risultato sarà un Parlamento ingovernabile e quindi una legislatura che durerà pochi mesi. Poi si tornerà a votare; forse allora saranno nate una nuova sinistra e una nuova destra, formate tutte e due da gente nuova, anzi nuovissima, alla politica. Dopo 70 giorni di campagna elettorale che sta per chiudersi, queste belle menti auspicano altri cinque mesi di paese ingovernato e altri tre mesi di campagna elettorale. L’Italia resterà dunque senza guida fino al prossimo ottobre con la prospettiva che nasca a quel punto una maggioranza Ingroia-Grillo. Nel frattempo il mercato avrà messo in mutande la nostra economia e quello che avanza di industria e occupazione. Complimenti di tutto cuore”.