Vincenzo De Luca, niente processo per le fritture di pesce in cambio di voti

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2017 - 14:04 OLTRE 6 MESI FA
Vincenzo De Luca, niente processo per le fritture di pesce in cambio di voti

Vincenzo De Luca, niente processo per le fritture di pesce in cambio di voti

NAPOLI – Fritture di pesce in cambio di voti, niente processo per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Il pubblico ministero Stefania Buda, spiega Leandro Del Gaudio sul Mattino, ha chiesto l’archiviazione per De Luca in merito alla presunta istigazione al voto di scambio in occasione del referendum istituzionale del 4 dicembre 2016.

Non emergono riscontri in grado di sostenere l’accusa a carico del presidente della Regione. Questo soprattutto alla luce di alcune circostanze come la sconfitta del partito del Sì sostenuto dal governatore De Luca nella riunione all’Hotel Ramada di Napoli al cospetto dei sindaci del Pd.

Inoltre, sottolinea il Mattino, gli inquirenti sottolineano l’effetto del contraccolpo mediatico avuto dal comizio di De Luca, che potrebbe aver scoraggiato i sindaci a mettere in pratica quella richiesta.

Scrive il quotidiano napoletano:

Ricordate quel ragionamento sostenuto da De Luca nel corso dell’incontro con i sindaci? Era il 15 novembre scorso, dinanzi a 300 fasce tricolori, il governatore chiese di inondare la propria segreteria di fax con le prospettive di voto in favore del Sì. Fax mai arrivati – ragionano oggi gli inquirenti – anche in relazione al clamore mediatico della vicenda, che potrebbe aver consigliato i singoli amministratori ad adottare una certa cautela.

In quel comizio, tra battute e frasi ad effetto, De Luca accennò alle ormai famose fritture di pesce, rivolgendosi al sindaco di Agropoli, Franco Alfieri: 

“Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare. Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella. Ecco – continua De Luca tra le risate in sala – l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.

Ma la richiesta di archiviazione per De Luca riguarda anche un altro punto, quello dei rapporti con i precari del bros, acronimo che sta per “budget individuali per il reinserimento occupazionale e sociale”. Spiega il quotidiano campano:

Agli atti è finita così anche una delibera del 30 gennaio scorso con la quale la giunta De Luca approvava una sorta di clausola sociale su 55 milioni di euro di progetti di bonifica per le strade e i territori. Anche in questo caso, gli inquirenti puntavano a dimostrare una sorta di chiamata a raccolta dei bros in vista del 4 dicembre, ma nessun riscontro è venuto fuori da questo scenario.