Coronavirus, salgono contagi ma aumentano guariti. Vero problema? Panico da fake news

di admin
Pubblicato il 3 Febbraio 2020 - 21:12 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, aumentano i guariti. Problema è panico da fake news

La mappa dei contagi da Coronavirus della Johns Hopkins University al 3 febbraio 2020

ROMA – Salgono i contagi da Coronavirus, ma aumentano anche il numero di guariti. In tutto il mondo, sono 530 le persone ricoverate per il virus dalla Cina e che sono state dimesse, aumentando di 100 in appena 24 ore. Il numero di morti invece è di 362, solo 50 in più nelle ultime 24 ore.

Al momento, la stima dal Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins University è di 17.491 contagiati nel mondo, ma l’aumento dei guariti rispetto ai morti offre un segnale di ottimismo sull’evoluzione della malattia.

Dal virus che sarebbe sfuggito a un laboratorio militare cinese al fatto che il vaccino già esiste, in pochi giorni sono moltissime le fake news circolate sull’epidemia in corso, fino a far decretare all’Oms ‘l’infodemia’. Intanto però le fake news che circolano sul web e la disinformazione porta a un clima di terrore e di psicosi per la diffusione del virus. Come ad esempio la previsione falsa che circola su Twitter e che imputa proprio alla Johns Hopkins University una stima di 65 milioni di morti per l’epidemia.

Coronavirus: il bilancio di contagi, guariti e morti al 3 febbraio

Sono 17491 i contagiati dal coronavirus, di cui 530 guariti e dimessi e 369 i morti. Questa la stima della mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University, basata sui dati dell’Oms, dell’americano Centers for Disease Control and Prevention, dello European Centre for Disease Prevention and Control, e delle cinesi Nhc e Dhc.

Allo stesso tempo, tuttavia, la curva di crescita dei contagi tracciata dal sito si presenta leggermente più ripida negli ultimi giorni, sintomo di un’ulteriore accelerazione del contagio. La mappa (consultabile a questo link) della diffusione della malattia, che segna in rosso le zone colpite, disegna un enorme cerchio scarlatto sulla Cina, dove naturalmente si registra il maggior numero di malati: 17.306 su un totale globale arrivato a quota 17.491.

Nel resto del mondo, una serie di pallini rossi di dimensioni diverse, ma tutti molto più piccoli, marchiano un totale di 27 Paesi coinvolti (il conteggio di Hong Kong è considerato a parte rispetto alla terraferma cinese).  Fuori dalla Cina, il più paese più colpito è il Giappone, con 20 casi confermati e nessun nuovo contagio al 3 febbraio. Seguono la Thailandia, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Australia e Stati Uniti. Il primo Paese europeo nella classifica è la Germania, con 10 casi, seguita dai 6 in Francia e dall’Italia, con i due turisti cinesi attualmente ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma.   

Coronavirus, il panico da fake news dilaga

A far circolare le false informazioni, spiega il sito specializzato Recode, sono ovviamente i social, con il solo Twitter che ha registrato 15 milioni di tweet solo nell’ultimo mese. Proprio le aziende di social media hanno promesso di intraprendere azioni per contenere la diffusione virale della disinformazione, ma intanto il panico dilaga. Ecco alcune delle fake news che circolano in rete:

Virus creato in laboratorio: Secondo una delle teorie, il virus sarebbe stato creato in un laboratorio di alta sicurezza di Wuhan per motivi militari, ma sarebbe sfuggito contagiando la popolazione.

A generarla è stata un’intervista di un ex ufficiale israeliano al Washington Times, un sito di destra che non va confuso con il Washington Post, che è già ampiamente noto per aver rilanciato campagne cospirazioniste e fake news, come quella che Barack Obama, ex presidente degli Stati Uniti, fosse musulmano.

Virus rubato: Il sito Great Game India invece ha rilanciato la fake news che il virus fosse stato rubato da un ricercatore cinese da un laboratorio in Canada. Il sito citava una ricerca sul “coronavirus” di un laboratorio di Winnipeg, che però riguardava un virus diverso, quello della Mers. 

Esiste un vaccino: La teoria del vaccino si riferisce a un brevetto depositato qualche anno fa dal Pirbright Institute, un laboratorio britannico specializzato nei virus animali. Il brevetto riguarda in effetti un virus, che però è diverso da quello di Wuhan.

“Previsti 65 milioni di morti”: Su Twitter dilaga la notizia che i ricercatori  della Johns Hopkins University avrebbero previsto 65 milioni di morti per questa epidemia. Una falsa notizia, dato che lo studio pubblicato lo scorso ottobre dai ricercatori, ben prima dell’epidemia di Coronavirus, faceva riferimento a una simulazione con un generico virus pandemico. 

Oltre 100mila casi accertati: A generare i post con questa falsa notizia è stata un’intervista al Guardian di Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra, in cui l’esperto affermava che secondo lui era verosimile che ci fossero appunto 100mila casi. Tra i post che hanno trasformato questa in una verità ‘assoluta’ ce n’è uno molto popolare che riporta una donna con una mascherina che afferma di essere un’infermiera di Wuhan, e che nella città ci sono appunto 100mila casi.

Ragazzo su TikTok primo caso in Canada: Uno studente di Vancouver, in Canada, si era filmato sulla popolare app sostenendo di essere infetto, ma si trattava solo di uno scherzo di pessimo gusto che dilaga sui social tra i teenager.

OMS in lotta contro le fake news: L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito come “infodemia” la diffusione di false informazioni e si prepara a una battaglia per arginare le fake news che scatenano il panico nella popolazione. Nella lista dei miti da sfatare, l’Oms mette in guardia anche dalla credenza che aglio, olio di sesamo, colluttorio e acqua e sale possano aiutare a prevenire il contagio.

(Fonte ANSA, OMS e Johns Hopkins University)